Giornali, TV e siti d’informazione oggi sono pieni d’immagini di strade, parchi e piazze delle maggiori città italiane affollate, seguite dagli immancabili richiami alla prudenza, proprio mentre le curve epidemiologiche dimostrano dei segnali di risalita, ma quello che è avvenuto a Sgonico va al di là della scarsa attenzione al rispetto delle norme di prevenzione, rasentando il paradosso.
Tutto è partito dalla voglia di un gruppo di ragazze di approfittare dell’assenza dei genitori per ritrovarsi. Il luogo prescelto era la casa di una delle giovani a Sgonico, ma, come spesso accade fra ragazzi, la voce è circolata e quello che doveva essere un semplice incontro fra amiche è diventata una piccola festa, con una decina di ragazzi giunti, più o meno invitati, nella casa.
Fin qui nulla di originale, anche se contrario alle attuali regole anticovid, se non fosse che verso mezzanotte, con il coprifuoco già scattato, alcuni genitori hanno dovuto mettersi in macchina e raggiugere Sgonico dopo aver ricevuto la telefonata dei propri figli che volevano essere riportati a casa, probabilmente a causa di una lite scoppiata alla festa.
Una festa chiusa con l’arrivo dei Carabinieri chiamati proprio dai genitori, che, una volta raggiunto il comune dell’altopiano, non erano in grado di trovare la casa: anziché farsi mandare la posizione GPS o chiedere indicazioni ai figli, hanno chiamato le forze dell’Ordine.
I Carabinieri di Barcola, una volta trovata rapidamente la casa, non hanno potuto far altro che identificare partecipanti e genitori, e segnalare i partecipanti alla festa per violazione delle norme anti Covid, dal coprifuoco al divieto di fare delle feste.
Alessandro Martegani