Ancora non è chiaro se si sia trattato di un episodio di omofobia o meno, e i responsabili sono ancora ricercati dalle forze dell’ordine, ma quello che è certo è che si è trattato di un’esplosione di violenza a cui, per fortuna, l’area di Trieste non è abituata.
Sfortunato protagonista dell’aggressione, avvenuta martedì sera, è Antonio Parisi, esponente della comunità Lgbt, molto conosciuto in Friuli Venezia Giulia soprattutto per aver istituito una famosa festa “Jotassasina”.
È stato picchiato mentre si trovava con due amici nella piazza del comune di Monrupino, sul Carso triestino. Il gruppo era appena uscito da una osmizza, quando, nel tentativo di sedare una rissa fra dei giovani, Parisi è stato coinvolto, buttato per terra e preso a calci, riportando traumi e lesioni sul viso e sul corpo guaribili in 15 giorni e alcune costole incrinate. Anche i suoi amici sono stati colpiti, ma con conseguenze meno gravi.
Un’aggressione brutale, probabilmente amplificata dalla quantità di alcool ingerita dagli aggressori. La stessa vittima esclude sia stata innescata da una spinta omofoba, ma resta il fatto che Parisi è stato quello colpito con la maggior ferocia, facendo pensare che anche l’omofobia possa esser stata una delle concause del pestaggio.
L’aggressione è stata immediatamente condannata da quasi tutte le forze politiche di Trieste, che hanno sottolineato, accanto alla solidarietà a Parisi, anche la necessità di punire i responsabili e accertare la natura dell’episodio. La stessa sindaca di Monrupino, Tanja Kosmina ha chiesto a tutte le persone eventualmente presenti “di recarsi presso la caserma delle forze dell'ordine a Opicina in modo da agevolare le indagini in corso”.
Il vicesindaco di Trieste, esponente della Lega, Paolo Polidori, esprimendo solidarietà a Parisi, ha sottolineato il timore che si tratti di un episodio d’intolleranza e ha auspicato che si faccia “chiarezza sulla vicenda, e che quei farabutti vengano beccati al più presto e consegnati alla giustizia”.
Una posizione che però non è bastata a evitare le critiche alla giunta comunale e anche a quella regionale, da parte del centro sinistra. La consigliera Sabrina Morena di Open Fvg ha ricordato come le due amministrazioni siano uscite da “Re.a.dy” la rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, e non abbiano sostenuto la campagna contro il bullismo omofobico.
Non ha migliorato le cose il commento del consigliere comunale Fabio Tuiach, che ha ricordato come “in un terzo dei paesi al mondo non esiste l'omofobia perché – ha aggiunto - per i gay c'è il carcere o la pena di morte”. Parole condannate da tutte le forze politiche, con il centro sinistra che ha però chiesto al sindaco Dipiazza di prendere ufficialmente le distanze da Tuiach, e di non considerarlo più parte della maggioranza.
Alessandro Martegani