Con l'entrata della Croazia nell'area Schengen l'ulteriore passo che deve essere ancora compiuto è l'abbattimento dei confini mentali che ancora separano il Paese balcanico da quelli vicini già facenti parte da tempo della Ue.
Un percorso lungo, ma che consegna all'Europa un Paese pronto, come ci ha spiegato il presidente del Consiglio Regionale del Friuli-Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin: "Questo obiettivo che la Croazia ha raggiunto, devo dire, lo ha raggiunto in maniera matura, nel senso, ha percorso tutti gli anni necessari, ha fatto tutti i compiti fino in fondo, oggi consegna un sistema economico, sociale, politico della Croazia che è in linea con gli altri partner europei. Questo consentirà alla nostra Regione di svolgere una funzione importante, di promozione da una parte e di collegamento, di contaminazione in genere. Questo anche attraverso le minoranze che vivono in Friuli-Venezia Giulia, quella croata e quella italiana che vive in Croazia, che possono essere quell'elemento di trasmissione, pur nelle rispettive culture ed identità, di collegamento e anche di dimostrazione che si può intervenire all'interno di Paesi diversi per realizzare progetti, programmi e finalità".
Un convegno che ha trattato diversi punti di vista, come ha sottolineato il presidente della Comunità Croata di Trieste, Damir Murković: "Noi abbiamo voluto declinarlo, appunto, in questi vari aspetti, sia economico, culturale, geopolitico, sindacale, perché volevamo fosse un momento di riflessione, che rappresentasse allo stesso tempo un'opportunità per tutti noi, che in qualche modo siamo dentro a questi argomenti e trarne degli spunti di approfondimento, perché le cose lasciate a metà o in superficie non portano da nessuna parte. Ci ha dato proprio questo: la possibilità di vedere quelle che sono le sfide per noi, per la nostra generazione, ma soprattutto per le generazioni che verranno dopo di noi, in un contesto politico e storico unico".
Davide Fifaco