Le comunità slovene delle Valli delli del Natisone, della Resia e della Val Canale vivono sparse su un territorio alquanto esteso e operano in condizioni più difficili rispetto agli sloveni delle aree di Trieste e Gorizia. Sia per quanto riguarda le norme che tutelano la lingua minoritaria che per ragioni sociali. Molti abitanti in passato sono emigrati dai paesi in cerca di lavoro. La situazione negli ultimi anni sta lentamente migliorando e la Slovenia vuole dare una mano. La ministra di Lubiana per gli sloveni nel mondo Helena Jaklitsch, ha ascoltato con attenzione le valutazioni dei residenti: per svilupparsi questi luoghi hanno bisogno di migliori infrastrutture, di promozione turistica anche in collaborazione con i comuni d'oltreconfine; dal lato linguistico sarebbe di aiuto anche una maggiore diffusione del segnale di Tv Slovenia, da quello religioso si rileva la carenza di sacerdoti di madrelingua slovena. Bene i progetti Interreg, "ma più che a iniziative a scadenza si punti a collaborazioni transfrontaliere durature" ha affermato la Ministra Jaklitsch che ha espresso apprezzamento per la gestione della scuola bilingue di S. Pietro al Natisone. Scuola che, dall'anno prossimo, non sarà più l'unica della ex provincia di Udine in cui si insegnerà nella lingua della minoranza. Da settembre 2021 infatti in Val Canale si farà lezione in italiano, sloveno e tedesco. (a.c.)
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