Niente manifestazioni nelle vie del centro per tutto il mese di aprile: la fine dello stato di emergenza, scaduto dopo due anni in Italia, non ha tolto di mezzo tutte le limitazioni, e una a Trieste è stata addirittura prorogata.
Il provvedimento della Prefettura era stato pensato lo scorso autunno, quando continue manifestazione no vax e no Green pass attraversavano il centro della città, creando anche disordini e disagi, occupando per giorni piazza Unità, ed erano state anche più o meno esplicitamente indicate come responsabili dell’aumento dei contagi.
Ora le condizioni, e anche il numero di partecipanti alle manifestazioni, sono molto diversi, ma secondo la Prefettura, che si è confrontata anche con le amministrazioni locali nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, è necessario impedire comunque i cortei, di qualsiasi tipo, nel centro cittadino.
Una decisione che ha provocato l’immediata reazione delle forze di opposizione in Consiglio comunale e in particolare di Adesso Trieste, che ha presentato un’interrogazione urgente, appoggiata anche dai 5 Stelle: ricordando come la situazione pandemica imponga la necessità di “mantenere alta l’attenzione su tutte le necessarie misure di prevenzione del contagio, ma non possa portare in alcun modo a considerare come legittime e giustificabili ulteriori restrizioni al diritto costituzionale a manifestare”, e chiede al Sindaco e alla Giunta di segnalare al Prefetto la necessità e l’urgenza di revocare il provvedimento.
Nel testo della proroga della Prefettura fra le motivazioni, accanto al persistere del rischio pandemico, si sottolinea anche esplicitamente il fatto che “continuano ad essere preannunciate manifestazioni anti green pass e contro l’obbligo vaccinale”, una precisazione che ha scatenato ulteriori critiche, visto che si entra nel merito delle motivazioni delle iniziative, un aspetto che non c’entra nulla con i rischi legati ai contagi e che soprattutto pone un distinguo fra chi avrebbe diritto o meno di manifestare.
“Il provvedimento della prefettura ci sembra grave ingiustificato – dice Riccardo Laterza, consigliere comunale di Adesso Trieste e primo firmatario della mozione -: già durante lo Stato d'emergenza avevamo sollevato tutti i nostri dubbi sul fatto che l'interdizione del centro fosse una misura utile dal punto di vista sanitario e compatibile con i diritti costituzionali, e a maggior ragione lo diciamo adesso, che lo stato d'emergenza è terminato. Ci sembra veramente inaccettabile che vengano compressi e limitati diritti importanti come quello a poter manifestare pubblicamente nei luoghi centrali della città, e abbiamo presentato una mozione urgente”.
“L’urgenza – aggiunge - verrà discussa mercoledì in conferenza dei capigruppo, ma non vorremmo limitarci a questo: pensiamo sia importante che il Comune prenda posizione in merito, e chiedendo al Prefetto revocare immediatamente questo provvedimento. Siamo convinti – conclude - sia necessario coinvolgere tutte le organizzazioni della società civile, sindacati, associazioni, persone che effettivamente avrebbero il legittimo interesse a tornare a manifestare nel centro della nostra città, proprio per esprimere dissenso nei confronti di questo provvedimento, per richiedere l'immediato ritiro. Penso sia un elemento di democrazia fondamentale permettere ai cittadini di poter esprimere il proprio pensiero anche sotto i luoghi nei quali le decisioni che pesano sulla vita di tutto e tutti noi vengono assunte”.
Proprio in questi giorni si stanno raccogliendo adesioni alla battaglia contro il provvedimento della Prefettura, che dovrebbe coinvolgere, oltre ai gruppi in consiglio comunale, anche forze sindacali e organizzazioni che considerano l’ordinanza “lesiva del diritto a manifestare sancito dalla Costituzione italiana”.
Alessandro Martegani