È attesa ad ore l’ordinanza regionale che, nelle intenzioni dei governatori di Friuli Venezia Giulia, Veneto e Emilia Romagna, Massimiliano Fedriga, Luca Zaia e Stefano Bonaccini, dovrebbe limitare i contagi ed evitare il passaggio delle tre regioni in zona arancione o rossa.
I tre si sono consultati a lungo, e le tre ordinanze regionali, diverse ma omogenee nell’impostazione, dovrebbero essere approvate in tempo per entrare in vigore venerdì e bloccare quindi gli assembramenti del fine settimana.
I tre governatori hanno dunque deciso di giocare d’anticipo, per salvaguardare almeno in parte le attività economiche, anche se un intervento del governo, visto l’indice Rt alto in tutte e tre le regioni, è sempre possibile.
Le ordinanze dovrebbero riguardare soprattutto le occasioni di contatto e trasmissioni del virus all’aperto, raccogliendo anche le indicazioni giunte dai sindaci, che avevano segnalato assembramenti nelle ore in cui è possibile circolare, in particolare nel fine settimana: si va dal divieto per bar e ristoranti di servire all’aperto a partire da una determinata ora del pomeriggio, limitando il servizio al tavolo nelle sale, con non più di quattro persone al tavolo, fino al divieto di fermarsi in gruppo in strada. Si potrà passeggiare ma non fermarsi. Si valuta anche l'interdizione di alcuni spazi pubblici nelle città più grandi.
Il generale poi si vuole sensibilizzare la popolazione a tenere alta la soglia di attenzione e a seguire comportamenti prudenziali con l’utilizzo delle mascherine e il rispetto del distanziamento sociale.
Misure che dovrebbero limitare ancor di più le occasioni di contagio, che rimane alto anche in Friuli Venezia Giulia, dove i nuovi positivi sono stati 572, contro i 482 della giornata precedente con 13 vittime e più di seimila tamponi eseguiti; stabile il numero dei pazienti in cura in terapia intensiva e dei ricoverati in altri reparti.
Riguardo le attività di prevenzione in regione, è rapidamente rientrato l’allarme lanciato dalle strutture residenziali per anziani secondo cui la regione aveva annunciato di non finanziare più i tamponi di controllo agli operatori, con un costo sensibile a carico delle strutture. L’assessore alla Salute, Riccardo Riccardi ha però assicurato che “lo screening sugli operatori è fondamentale per tutelare la salute degli ospiti, quindi – ha aggiunto - il Sistema sanitario regionale non attribuirà costi alle case di riposo per l'attività di tracciamento disposta dai dipartimenti di prevenzione”.
Alessandro Martegani
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