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Si è spento a Trieste, dopo una lunga malattia, Stelio Spadaro, storico esponente della sinistra giuliana. Nato ad Isola d'Istria nel 1934, per anni insegnò storia e filosofia presso il liceo scientifico Galileo Galilei.

Storica figura della politica triestina, Stelio Spadaro fu, in particolare, protagonista della svolta che dal Partito comunista italiano portò, nel 1991, al Partito democratico della sinistra, di cui fu il segretario di Trieste, incarico che poi mantenne anche alla nascita dei Democratici di sinistra, nel 1998.

Considerato uno degli innovatori della cultura politica della sinistra triestina, ebbe un ruolo di primo piano nel percorso di condivisione e rielaborazione delle difficili e controverse memorie delle tragedie avvenute nel Novecento al confine orientale. Contribuì, soprattutto sul piano locale, ma anche su quello nazionale, al confronto culturale tra destra e sinistra, su argomenti di grande divisione, come le tragedie dell'esodo e delle foibe; dialogo che partì proprio da Trieste, con l'incontro Fini-Violante nel 1998 e che culminò quindi, dopo l'istituzione del Giorno del Ricordo nel 2004, con il Concerto dei tre presidenti tenutosi in piazza Unità nel 2010.

Fu inoltre tra gli ideatori e promotori dell’operazione che nel 1993 portò l’imprenditore Riccardo Illy alla guida del Comune di Trieste, sindaco espresso da una coalizione di centrosinistra, arrivata per la prima volta ad amministrare la città dopo decenni di gestioni legate prima alla Democrazia cristiana e poi alla Lista per Trieste.

Scrisse anche diversi volumi, fra cui “L’altra questione di Trieste. Voci italiane della cultura civile giuliana 1943-1955”, “L’europeismo nella cultura giuliana”, “Ultimo colpo di bora. Una sinistra riformista a Trieste”.