"Il Partito democratico farà opposizione seria, dura, avendo ben presente il bene del Paese. Ma dovrà fare anche una seria riflessione sugli esiti del voto per rinascere". Queste le prime parole sui social media della rieletta senatrice Tatjana Rojc, politica della minoranza slovena che da sempre ha la possibilità di poter contare su un suo rappresentante a Roma all’interno della sinistra regionale. Salva, quindi, la rappresentanza degli sloveni in Italia presso il Parlamento, dove potranno contare sull'impegno della Rojc che nel mandato precedente si è dimostrata molto attiva nel sostegno dei diritti e delle richieste delle Comunità Nazionali, non solo quella slovena ma anche quella italiana in Slovenia e Croazia.
Prima volta, invece, in Senato per un altro triestino, Roberto Menia, una delle figure più rappresentative della destra giuliana con una grande esprerienza, però, come deputato alla Camera; e con un passato difficile per quanto riguarda i rapporti con la minoranza slovena di Trieste. Ad augurargli buon lavoro l'Unione degli istriani, che lo definisce il suo "Socio più illustre", annunciando i propri desiderata che verranno presentati al nuovo Governo, una compagine probabilmente più vicina alla sensibilità di questa organizzazione.
In queste richieste sono coinvolte anche le due minoranze, quella italiana e quella slovena. L'Unione degli Istriani dice di voler chiedere "una profonda revisione del sistema di finanziamento dello Stato - che negli ultimi anni ha sfiorato davvero il clientelarismo - alle organizzazioni degli Esuli e a quelle della minoranza italiana in Slovenia e Croazia, per ridurre gli sprechi di denaro pubblico in progetti effimeri e senza risultati concreti". Inoltre propone "lo stop a qualsiasi ipotesi di sostegno alle organizzazioni politiche della minoranza slovena in Italia, nella realizzazione del progetto di elevazione a Monumento Nazionale del cippo eretto nel 1945 dai comunisti del Carso triestino e dedicato ai quattro terroristi del TIGR giustiziati nel 1930 per gli attentati antiitaliani".
Non resta che vedere come si muoverà nei prossimi mesi il Governo che deve ancora formarsi e se ci saranno dei cambiamenti per quanto riguarda i rapporti con le minoranze fuori e dentro i confini nazionali oppure se l'atteggiamento di Roma resterà invariato.
Barbara Costamagna