L’omaggio dei due presidenti Borut Pahor e Sergio Mattarella alla Foiba di Basovizza e al monumento ai quattro fucilati sloveni deve essere un’occasione per riaprire la discussione, e ottenere risposte su temi come il risarcimento agli esuli, l’istituzione di una Fondazione degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati, la ricostituzione delle commissioni bilaterali storico-culturali italo-slovena ed italo-croata, e di una commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di Vergarolla e la nomina di un Senatore a vita di origini giuliano-dalmate.
Lo afferma in una nota l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia che, in vista della cerimonia di restituzione del Narodni dom alla comunità slovena di Trieste alla presenza dei presidenti di Italia e Slovenia, ha ricordato come ci sia “una serie di questioni ancora aperte che riguardano la comunità dell’Esodo giuliano-dalmata e che, contestualmente all’attenzione che l’imminente giornata triestina sta suscitando, vanno assolutamente inserite nell’agenda politica nazionale”.
L’Associazione ricorda “la storicità della visita ufficiale del Presidente sloveno Borut Pahor assieme a Sergio Mattarella al Monumento Nazionale della Foiba di Basovizza” e come “la Repubblica di Slovenia con la restituzione del Balkan e con il passaggio al monumento ai fucilati del T.I.G.R. riceverà piena soddisfazione”, ma, rivendica anche “una serie di temi che non possono uscire dall’agenda politica e numerose pendenze, con la Storia, ma soprattutto con lo Stato italiano, che gli Esuli possono vantare”.
All’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia replica però l’altra anima della comunità degli esuli, l’Unione degli istriani, che sulla propria pagina Facebook critica “aspramente” i contenuti del documento. “Ci saremmo aspettati di trovare, tra i punti elencati le cose più importanti dal punto di vista morale e materiale, mentre invece le questioni valutate come assolutamente prioritarie e necessarie ci hanno fatto cadere le braccia”.
“Perché tra i punti sopraelencati – dice l’Unioni degli Istriani - non c'è la sacrosanta richiesta al Capo dello Stato di revoca del titolo di Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica italiana decorato di Gran Cordone al Maresciallo Tito? E perché non c'è la richiesta di consegna della Medaglia d'Oro al Valor Militare al Gonfalone della Città di Zara?”
“È davvero difficile - conclude - poter ancora considerare questa Associazione al servizio della diaspora istriana, se è vero che un documento votato dal Consiglio nazionale presenta queste gravissime omissioni”.
Alessandro Martegani