Accelerare la ripresa aumentando le precauzioni, e difendere gli interessi del Friuli Venezia Giulia: sono questi i due punti ribaditi dal governatore della Regione Massimiliano Fedriga nella prima conferenza stampa in presenza dallo scoppio dell’epidemia.
Fedriga, accanto all’assessore alla salute Riccardo Riccardi, al sindaco di Trieste Roberto Dipiazza e al prefetto Valerio Valenti, ha fatto il punto sulla situazione del Friuli Venezia Giulia che, ha detto, è la regione che ha ottenuto i migliori risultati a livello nazionale. “Chiudere in modo più forte e riaprire prima era la strategia che abbiamo sempre sostenuto – ha spiegato - e questo è stato possibile anche grazie all’impegno dei cittadini”.
Il Presidente della regione ha ribadito come ora occorra passare “dai divieti alle regole condivise”, per evitare la tensione sociale, e consentire una riapertura più rapida, richiesta avanzata al governo, accanto all’esenzione del Friuli Venezia Giulia dal contributo straordinario la regione versa allo Stato dal 2011. Un punto su cui Fedriga ha chiamato a raccolta tutti gli amministratori della regione, chiedendo ai parlamentari regionali di non votare il decreto di maggio se il provvedimento contenesse ancora il contributo. “Chiedo ai rappresentanti di queste terre – ha scandito, - di difendere in primo luogo queste terre”.
“L'esecutivo nazionale – ha aggiunto - deve comprendere che stiamo vivendo un momento di grave emergenza. Versando gli importi previsti per il 2020 e per il 2021, non saremo in grado di garantire i servizi essenziali previsti dalla Costituzione e nemmeno – ha sottolineato Fedriga - di pagare gli operatori sanitari che sono sul fonte contro il Covid”.
“Dal 2011 abbiamo sempre rispettato i patti stabiliti con il Governo. In questa crisi si è cercato di dialogare in modo costruttivo, ma ora è venuto il momento di difendere in modo compatto i nostri diritti e per questo chiederemo a tutte le forze politiche di avere un comportamento conseguente e di difendere la nostra terra e la nostra autonomia”.
L’assessore Riccardi, pur evidenziando i dati positivi che giungono dalla regione, i guariti superano ormai stabilmente i malati, ha invitato a non abbassare la guarda e a rispettare le norme di prevenzione e sicurezza. “In questo momento - ha detto - la mia più grande preoccupazione è legata all'attenzione che noi tutti dobbiamo prestare per contrastare la diffusione del virus. Vanno rispettate tutte le misure precauzionali e le persone più giovani non devono assolutamente trascurare due linee di febbre o i colpi di tosse”.
Non è mancato un accenno alla vicenda della nave ospedale, che ha creato durissime polemiche in regione con l’opposizione e che starebbe per partire da Napoli alla volta di Trieste. Una scelta, ha detto Riccardi, fatta sulla base di una relazione di tecnici e medici, e in cui la politica non dovrebbe entrare.
Il prefetto Valenti ha poi sottolineato il buon comportamento dei cittadini della regione: dal 10 di marzo sono stati effettuati 200 mila controlli, con meno di 8 mila sanzionati, e solo 121 per false attestazioni. Il prefetto ha però segnalato anche una ripresa della “rotta balcanica” sul fronte dell’immigrazione negli ultimi 10 giorni con decine di persone fermate, attualmente in isolamento fiduciario.
Alessandro Martegani