Situazione decisamente sotto controllo presso il valico di Fernetti dopo le problematiche della scorsa settimana. Niente più file chilometriche e facce rassegnate tra i camionisti, i tir transitano senza particolari attese, unica testimonianza della straordinarietà del momento i controlli da parte del personale medico sloveno, con gli addetti che indossavano le tute anti-contagio.
Trasporti quindi tornati alla normalità, vedremo se l'annuncio dato in queste ore in Italia, di chiusure da parte dei distributori di carburante, porterà conseguenze anche al trasporto oltre confine. Le single sindacali chiedono maggiori sicurezze sanitarie per chi lavora alle pompe di benzina.
Autovie Venete, che gestisce la rete autostradale del Friuli Venezia Giulia, ha reso noto che nella scorsa settimana il trasporto pesante rispetto allo stesso periodo dello scorso anno è stato inferiore di circa 100mila unità (quasi 154mila contro le circa 260mila del 2019). I mezzi attualmente in circolazione trasportano, per la maggior parte, beni indispensabili. Molto più drastico invece il calo di mezzi leggeri: nello stesso periodo lo scorso anno erano state 500mila le auto in transito, quest'anno poco più di 80mila.
Intanto a Trieste vi è anche il problema riguardante i richiedenti asilo, i migranti ed i senza tetto, ammassati in Porto Vecchio dove ricevono pasti, cure ed abiti da parte dei volontari. L'assenza di spazi di accoglienza costringe queste persone a rimanere in strada ed il Prefetto ha sollecitato il Comune a trovare una soluzione, vista l'emergenza sanitaria in corso complicata ovviamente da questa situazione. Il presidente del Consorzio Italiano di Solidarietà-ICS, Gianfranco Schiavone, ha sottolineato “che le persone che sono accolte nei dormitori, che sono pure stati ampliati, escono la mattina e fino alla sera non hanno nessuna collocazione. Parliamo di non meno di 60 persone a cui vanno aggiunte quelle che non ricevono neanche l’accoglienza notturna, quindi circa un centinaio di persone che non hanno un luogo dove andare”.

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco
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