Con 277 voti favorevoli e 192 contrari ha vinto il "sì" al referendum dei lavoratori della Ferriera di Servola di Trieste. L'esito del voto porta alla scelta che dovrebbe dare più garanzie al futuro degli operai dell'area a caldo per la salvaguardia dell'occupazione. Delusione per i rappresentanti della Cgil che promuovevano il "no" in modo da tornare a ridiscutere il testo dell'accordo.
Gli operai dello stabilimento siderurgico di Servola, dopo la tre giorni di voto, si sono espressi a favore dell'accordo sindacale siglato a Roma lo scorso 23 dicembre. L'inusuale formazione sindacale composta da Uil, Cisl, Usb e Failms ha battuto la proposta della Cgil che alla recente e combattuta assemblea sindacale del 7 gennaio aveva chiesto di ridiscutere il testo dell'accordo stesso. Il successo del sì, secondo i sostenitori, porta a garanzie importanti per la salvaguardia dell'occupazione; del resto il Gruppo Arvedi aveva precisato, subito dopo l'assemblea, che in caso di vittoria del no la tutela occupazionale avrebbe previsto l'impiego del personale in altre aziende del gruppo fuori Trieste, ribadendo la chiusura dell'area a caldo ad inizio febbraio. Una volta noto il risultato delle votazioni sono giunte anche le prime dichiarazioni da parte dei rappresentanti politici. Il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Andrea Ussai, ha affermato che "Finalmente si concilia la tutela della salute con le garanzie occupazionali, in un percorso di vera riconversione messo a punto dalle istituzioni, con il ruolo centrale del ministro Patuanelli". Ussai ha poi aggiunto: "abbiamo sempre sostenuto che quello non fosse il futuro della città né una fonte di occupazione stabile e ad accorgersene è stata per prima la proprietà, visto che la riconversione è prima di tutto una scelta economica di Arvedi". Lo stesso Ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in una nota ha precisato che "L'esito del referendum è un passaggio fondamentale, che abbiamo atteso in rispettoso silenzio. È il presupposto per la sottoscrizione dell'accordo di programma che sarà definito nei prossimi giorni. Come Ministro, ma prima ancora da concittadino, monitorerò il rispetto dei patti e garantirò il massimo impegno in una fase fondamentale di transizione". L'assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen ha invece affermato che "l'esito del voto viene accolto con il dovuto rispetto dall'Amministrazione regionale del Friuli-Venezia Giulia. Quello stesso rispetto che ha caratterizzato l'atteggiamento della Regione durante tutta la delicata fase di consultazione delle maestranze. Ora tutti i soggetti pubblici e privati coinvolti nel tavolo per la definizione del nuovo Accordo di programma” - ha aggiunto Rosolen – “devono proseguire sulla via della reciproca disponibilità in vista di un percorso di riconversione che tuteli la sicurezza e i livelli occupazionali”.
Davide Fifaco