Foto: Pixabay
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In Friuli-Venezia Giulia il 36,2% delle donne con contratto da dipendente ha un incarico part-time, rispetto al 33% della media nazionale, contro il 7% dei colleghi maschi, 8% in Italia. Questi i primi dati diffusi dai sindacati confederali, che vogliono mettere in risalto la questione della parità di genere nel mondo del lavoro. Un contratto a termine interessa il 17,8% delle dipendenti donne, contro il 13,4% degli uomini, e in generale, per quanto riguarda il reddito medio lordo, ne percepiscono uno inferiore di circa 10mila euro rispetto a quello degli uomini. Un divario rispetto alla media italiana, che invece parla di 8mila euro. Inoltre, in Friuli-Venezia Giulia, nel 2023, il tasso di disoccupazione femminile corrispondeva al 5,9% a differenza di quello maschile pari al 3,7%. Come hanno spiegato i sindacati in Italia “una donna su 5 è tutt’ora costretta ad abbandonare il mercato del lavoro a seguito della maternità, in primis a causa della carenza di servizi alle famiglie o dal costo di asili nido e babysitter, in secondo luogo a fronte di paghe troppo basse con un divario retributivo superiore al 40% tra i lavoratori e le lavoratrici”. Situazione che, hanno sottolineato i responsabili pari opportunità dei sindacati interessati, si presentano nonostante le prestazioni superiori delle donne negli studi, con la percentuale di diplomate pari al 65,7% contro il 60,3% degli uomini, mentre le laureate raggiungono il 23,5% contro il 17,1%.

B.Ž.