La sfida è ormai definita: sarà Igor Gabrovec, consigliere regionale dell’Unione Slovena, e consigliere comunale di Duino Aurisina, l’avversario della sindaca uscente Daniela Pallotta alle prossime elezioni amministrative per il comune dell’altopiano.
Gabrovec, giornalista professionista dal 2003 e a lungo dirigente all’interno delle organizzazioni e degli enti della comunità slovena, ha annunciato la decisione dopo aver ottenuto l’appoggio delle forze di centro sinistra e anche di altri movimenti e liste che in questi anni non hanno approvato l’amministrazione di centro destra che ha retto il comune nel mandato che sta per concludersi.
Dovrebbe trattarsi di una sfida a due, al contrario delle scorse elezioni in cui soprattutto a sinistra il fronte aveva presentato più candidati e, salvo rinvii, le elezioni dovrebbero tenersi l’ultimo fine settimana di maggio.
Si tratterà, dice Gabrovec, soprattutto un confronto fra due visioni differenti della gestione del comune. “Sarà una sfida del tutto particolare, come è giusto che sia nei piccoli centri come Duino Aurisina, un comune di meno 8500 abitanti, dove vota il 50 per cento o anche meno degli aventi diritto, come abbiamo visto nell'ultima è tornata elettorale. La contrapposizione non è più, credo, tra centrodestra e centro-sinistra, ma tra una visione più statica e una più dinamica dell'amministrazione comunale. La giunta Pallotta, sostenuta dal centrodestra, e ultimamente forse anche dall’ala più estrema della destra, ha dimostrato di essere litigiosa (hanno fatto un rimpasto di giunta a qualche mese dal voto, che mi sembra una follia), ma soprattutto, complice anche il periodo difficile che abbiamo vissuto negli ultimi due anni, questo nessuno lo nega, non hanno portato a casa grossi risultati: si sono limitati a gestire il gestibile, e hanno lasciato che gli uffici si demotivassero. Questa giunta si occupa invece tanto di spettacolo: abbiamo una giunta presente sui media quasi settimanalmente, o anche più volte la settimana, si è dotata di un ufficio stampa, di un addetto stampa e di un portavoce, quindi tanta immagine ma, a nostro modo di vedere, poca sostanza”.
“Dopo aver visto tantissimo fumo, ora cerchiamo di proporre una squadra coesa, ci presentiamo uniti, a differenza di cinque anni fa, quando a contrapporsi a Daniela Pallotta c'erano ben quattro candidati sindaci e sindache. Quei quattro candidati oggi confluiscono in un nome solo, nella mia figura, e credo si possa fare un bellissimo lavoro di squadra. Possiamo creare e scrivere con la popolazione, con le nostre frazioni, con le categorie, un programma amministrativo più che politico, che sia realmente alternativo a quello che abbiamo visto in questi anni e che possa dare ai cittadini quello che si attendono dal Comune: servizi che funzionino e anche una minore pressione fiscale, perché quella, a fronte di servizi sempre peggiori, in questi anni è cresciuta, e anche molto”.
Ha già un'idea di come si svolgerà la campagna elettorale? Porta a porta, cosa che sarebbe possibile in un comune così piccolo, con la tecnologia o con altri mezzi?
“Si si giocherà su tutti i campi. Naturalmente non si possono trascurare i social media, perché una parte della popolazione, soprattutto dopo l'esperienza del covid, si è abituata a usare i social, e quindi s’informa, contribuisce, commenta e partecipa attraverso i canali telematici. Fino a qualche anno fa questi mezzi erano alla portata soltanto dei più giovani, oggi invece anche le persone di una certa età sanno già usare Facebook, Instagram e altri canali. Credo però non vadano trascurati i rapporti diretti: quelli ci devono essere sempre, anche nei cinque anni di amministrazione. Dico sempre a chi collabora con me che non si vince nelle poche settimane o pochi mesi di campagna elettorale, ma si deve raccogliere quella che è stata l'attenzione, la presenza e la riconoscibilità su un territorio di tutto il mandato”.
“Io e gli altri consiglieri di opposizione, siamo stati attenti al territorio, alle frazioni e alle categorie in tutti questi anni. Non ci presentiamo come nomi calati dall’alto: siamo persone che hanno sempre partecipato alla vita associativa ed economica del comune. Credo che una campagna elettorale classica, unita ai nuovi strumenti di comunicazione possa funzionare. Non dimentichiamo che facciamo ancora i conti con le conseguenze dell'epidemia: la gente cerca di non accogliere estranei in casa, di non partecipare ad assemblee affollate e dovremo considerare anche questo, non forzare alcunché, ma cercare di raggiungere le frazioni, e parlare con chi ha voglia non soltanto di ascoltare ma anche di contribuire”.
Alessandro Martegani