Tempi duri per gli indipendentisti triestini. Dopo il comunicato con il quale 'Trieste libera' aveva preso le distanze dal volantino comparso al confine sui monti di Muggia qualche giorno fa; oggi ad intervenire sugli scontri dello scorso lunedì in piazza Unità d'Italia è stata invece l’Ong con sede a Londra 'TriestNgo', che si è scagliata contro "provocatorie ed inammissibili dichiarazioni del prefetto siciliano di Trieste Valerio Valenti rilasciate durante un’intervista a Telequattro e riportate oggi su testate nazionali italiane".
Il prefetto, del quale si sottolinea nel comunicato la provenienza da fuori regione, durante l’intervista aveva affermato che “le indagini sugli incidenti in piazza Unità d'Italia sono indirizzate verso ultrà della squadra di calcio della Triestina e aderenti a gruppi di formazione indipendentista”.
L’organizzazione attiva per il riconoscimento dell’autonomia di Trieste ha deciso di rispondere al rappresentante dello stato italiano, sottolineando l’assenza alla manifestazione di organizzazioni indipendentiste triestine tanto che nella piazza non ci sarebbe stato alcun simbolo che potesse riportare ai movimenti per il Territorio Libero di Trieste, i quali, ricordano, non si sono mai distinti per atti di violenza.
Inoltre, sottolineano che “i fumogeni sono stati lanciati da chi, subito dopo, ha intonato l'inno nazionale italiano di Mameli, cosa che mai e poi mai alcun indipendentista avrebbe potuto fare, dal momento che la marcetta sabauda rappresenta quanto di più repulsivo possa esistere per noi, musicalmente e simbolicamente parlando”.
Gli indipendentisti anche in questo caso ci tengono a smarcarsi da coloro che a loro dire cercherebbero di trascinarli in cose che non gli riguardano per danneggiare la loro battaglia.
Barbara Costamagna