Foto: Radio Capodistria
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Dopo la polemica della scorsa settimana sollevata dalle parole della deputata PD Debora Serracchiani sulla proposta di Fedriga di rivedere le modalità di distribuzione dei fondi regionali, anche quelli relativi alle attività della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia, abbiamo chiesto al , cosa pensa su questo tema caro a parte dell'elettorato della Comunità Nazionale Italiana.

Negli ultimi mesi, infatti, sono stati motivo di tensione con la Giunta regionale uscente i cambiamenti apportati alle modalità di elargizione dei fondi della Legge regionale relativa al sostegno delle Comunità Nazionali Italiane nell'ex- Jugoslavia, che da quest'anno sono stati messi a bando.Un'iniziativa che l'Unione italiana e le istituzioni della Comunità nazionale italiana in Slovenia e Croazia considerano una lesione alla loro autonomia.

"Io penso che c'è un problema burocratico che vada risolto, questo è evidente", ha detto ai nostri microfoni Bolzonello, "dopo di che il sistema dei bandi è un sistema che ormai c'è dappertutto ed è un sistema corretto. I fondi che arrivano da Roma sono una cosa. I fondi che arrivano da Trieste sono un'altra e noi vogliamo darli e darne anche di più all'interno però di una processualità che sia trasparente, visibile e che abbia un'importanza davvero per tutti noi. Quindi io il problema non lo vedo, vedo un'opportunità che è quella di dare di più, non quella di dare di meno".

In questi mesi anche il ruolo dell'Università Popolare di Trieste è stato in qualche modo criticato da parte della minoranza, che vorrebbe una gestione più autonoma dei mezzi. Su questo punto Bolzonello non ha dubbi: "Il ruolo dell'UPT non è messo in discussione. Io penso che si possa tranquillamente continuare a lavorare insieme in modo corretto. Basta sedersi e risolvere i problemi".
Quindi nel caso vincesse il centro sinistra ci sarà la disponibilità ad aprire un tavolo di dialogo con la minoranza su questi temi? "Assolutamente sì. Tavolo aperto, stra aperto", conslude il candidato del centro sinistra.

Barbara Costamagna