La riorganizzazione del sistema sanitario è stata da sempre in Friuli Venezia Giulia, regione che gestisce la sanità in modo autonomo, uno dei temi principali di ogni campagna elettorale delle regionali e lo è ancora di più in vista del voto dl 2 e 3 aprile, al termine di una consiliatura che ha visto due anni di pandemia che hanno messo sotto pressione, e in parte anche alle corde, la macchina sanitaria.
Su questi temi, e in particolare sul ruolo delle professioni sanitarie, si sono confrontati tre dei quattro candidati dalla presidenza della Regione.
Si è trattato di un confronto a distanza (i candidati hanno parlato per poco meno di un’ora uno dopo l’altro), avviato con una polemica, vista la decisione di non invitare Giorgia Tripoli, di Insieme Liberi, sigla che ha raccolto l’eredità del movimento no vax, e che gli organizzatori, gli Ordini delle professioni sanitarie, hanno deciso di non includere nel confronto. Prima dell’avvio del primo intervento, con Massimiliano Fedriga, governatore uscente e candidato del centro destra, alcuni dei presenti hanno preso la parola contestando l’esclusione.
Per il resto dell’evento gli interventi dei candidati, intervistati da giornalisti, sono scivolati via senza tensioni e con serenità, come sottolineato anche dagli organizzatori presenti. Fra i temi affrontati la necessità di coinvolgere maggiormente tutte le professioni che lavorano all’interno della macchina sanitaria, esigenza su cui hanno concordato sia Fedriga, sia gli altri due candidati, Massimo Moretuzzo del centro sinistra e Alessandro Maran del Terzo Polo, e l’allargamento del sistema sanitario alle strutture private accreditate: una strada già imboccata dal centro destra, con Fedriga che ha sottolineato come si tratti di una necessità che non incide sulla qualità dei servizi, mentre è stato più prudente Moretuzzo, decisamente a favore di una sanità pubblica, e in parte anche Maran, che ha evidenziato la necessità di un controllo sulle attività delle cliniche private.
Nel corso del confronto è emerso anche il differente approccio al tema della sanità da parte dei candidati: più generale e puntato sul sistema Fedriga, più attento al territorio e ai cittadini Moretuzzo, più filosofico Maran.
Tutti d’accordo sul fatto che il sistema sanitario, dopo la pandemia e in genarle a causa dell’invecchiamento della popolazione, debba cambiare, e che bisogna farlo senza bandiere ideologiche e possibilmente con il contribuito di tutti. Maran ha anche sottolineato come, per far fronte alla necessità di medici e professionisti della sanità, si dovrà necessariamente far conto sui lavoratori che provengono dall’estero.
Alessandro Martegani