“Utilizzare anche la lingua slovena nei cartelli stradali indicanti luoghi per i quali esista un toponimo bilingue, come peraltro previsto dalla legge di tutela minoranza linguistica slovena in Friuli Venezia Giulia”.
È la richiesta che i consiglieri comunali di Muggia, Francesco Bussani del Pd e Cristina Surian della lista Bussani, hanno avanzato in una mozione che sarà presentata in Consiglio Comunale.
Il testo ricorda come nella cittadina sia presente una comunità slovena “radicata sul territorio” e come molte famiglie muggesane siano bilingui. Muggia, continua il testo, dal dopoguerra è stata “dapprima un ponte tra Italia e Jugoslavia e in seguito tra Italia e Slovenia” e “i retaggi storici negativi dovuti ai tragici fatti che hanno interessato il nostro territorio prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale vanno assumendo fortunatamente sempre minor peso”: la città è quindi pronta per avviare un cambiamento che, dice lo stesso Bussani, “costa pochissimo, ma che avrebbe un grande impatto simbolico”.
“Nel corso della campagna elettorale ho incontrato le organizzazioni della comunità slovena – spiega Bussani – che mi hanno segnalato il problema: non si tratta d’inventare nomi nuovi, ma semplicemente d’indicare i nomi sloveni delle località quando ci sono”. “Lo stesso sindaco Polidori nel suo programma di governo ha detto di voler implementare la cooperazione transfrontaliera con la vicina Slovenia, dove peraltro i cartelli bilingui già ci sono a vantaggio di entrambe le comunità, e questo sarebbe un segnale in questo senso, oltre che un atto di civiltà”.
“Io sono convinto – aggiunge – che il bilinguismo sia un fenomeno che interessa l'intero arco alpino: io non parlo lo sloveno, ma i miei figli frequentano le scuole in lingua slovena, perché sono convinto che sia necessario andare in questa direzione, verso un’integrazione sempre maggiore”. “Ora vedremo – ha concluso – se anche la maggioranza vorrà andare in questa direzione, dando un segnale concreto di apertura nei confronti dei nostri vicini e di sensibilità nei confronti della comunità slovena di Muggia”.
Alessandro Martegani