Nonostante il freddo e la giornata infrasettimanale il popolo dei no Green pass è tornato a manifestare a Trieste.
Partito da Chiarbola, quasi alla periferia della città, il corteo di 2 mila persone, organizzato dal comitato no Green pass, si è mosso nel pomeriggio verso San Giacomo per poi lambire la zona del centro, interdetta alle manifestazioni dopo l’impennata di contagi rilevata in città, e terminare il lungo percorso, rallentato anche dall’intervento di un’ambulanza per soccorrere un manifestante che si era sentito male, in piazza Perugino.
Nel mirino della protesta sempre il certificato verde, considerato dai dimostranti non uno strumento di sicurezza sanitaria, ma un mezzo autoritario per condizionare la popolazione. Nel corso degli interventi è stata però anche messa in dubbio l’utilità e l’efficacia dei vaccini.
Fra i manifestanti che hanno parlato nel corso del corteo, anche alcuni sanitari sospesi, o auto sospesi a quanto hanno raccontato, dopo essersi rifiutati di sottoporsi al vaccino, obbligatorio per chi lavora nella sanità. Gli stessi sanitari sospesi hanno anche aperto il corteo indossando delle tute bianche.
La sfilata è stata seguita con curiosità e anche qualche perplessità da parte
dei passanti e dei negozianti, non abituati a vedere delle manifestazioni nei rispettivi quartieri, e non è mancata qualche protesta e grido lanciati da finestre e terrazzi contro la manifestazione, che ha comunque creato disagi al traffico cittadino e blocchi durati alcune ore.
Non ci sono stati momenti di reale tensione e la manifestazione è si è svolta in maniera tutto sommato ordinata, guardata a distanza da decine di poliziotti e mezzi delle forze dell’ordine.
Alessandro Martegani