Presentato a Trieste un volume dedicato alla storia del Circolo Canottieri “Libertas”, la società sportiva capodistriana fondata nel 1888 che raggiunse ottimi risultati a livello nazionale ed internazionale, tanto da partecipare con un suo equipaggio sul quattro di punta con timoniere alle Olimpiadi di Los Angeles nel 1932, dove i cinque capodistriani si aggiudicarono un argento, senza surclassare i loro rivali del Pullino di Isola che quattro anni prima avevano ottenuto l’oro. E proprio dal ricordo di questa esperienza è partito il lavoro dell’autore del libro, Franco Stener.
“Ho trovato a casa di una delle figlie degli olimpionici del 1932 un album del papà che raccoglieva tutte le immagini di quell’avventura”, ci ha raccontato l’autore, “e da questa raccolta di fotografie è nata l’idea di fare un libro, che poi è stato ampliato fino a raccontare la storia del canottaggio a Capodistria dalla sua nascita al 1945”.
Non solo una storia di sport, visto che sin dalla sua nascita la Libertas, come molte altre società canottiere dell’Alto Adriatico, espresse chiare simpatie per l’Italia tanto che durante la Prima guerra mondiale una decina di suoi atleti attraversarono la linea del fronte con due imbarcazioni sociali per arruolarsi come volontari nell’esercito italiano, e per rappresaglia la canottiera venne data alle fiamme dagli austriaci. Un chiaro esempio di come in alcuni casi lo sport possa diventare politica?
“Nel caso della Libertas almeno fino al 48 direi proprio di sì”, ci ha confermato Stener, “poi con il trasferimento a Trieste diventa una società sportiva come tutte le altre, perdendo questa sua natura che si può definire politica”.
Proprio per non perdere la propria identità, infatti, dopo la seconda guerra mondiale in una notte di inverno del 1947 la Libertas portò via tutti i suoi natanti su un peschereccio, per trasferirsi a Trieste dove grazie alla passione di alcuni atleti capodistriani, come Aldo Tarlao, riuscì ad ottenere altri eccezionali riusltati, con un altro argento olimpico, ma senza vincere il tanto agognato oro. Poi la Libertas, negli anni Sessanta, scomparse dagli annali delle competizioni per entrare nella storia del canottaggio italiano.
Questo libro, quindi, riporta in vita la sua storia e soprattutto l'avventura sportiva dei suoi atleti, un esempio di passione ed amore per lo sport, che supera le onde del tempo.