Le lingue minoritarie sono una risorsa economica e un'opportunità di sviluppo per le comunità. È il principio sul quale si basa l’emendamento inserito nella legge Sviluppo impresa, un provvedimento da 52 milioni di euro, recentemente approvato dal Consiglio regionale.
L’emendamento è stato presentato dai consiglieri regionali del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, e punta favorire l’uso delle lingue minoritarie sulle etichette: una sorta di biglietto da visita per la tipicità dei prodotti, collegando la tutela delle lingue minoritarie della regione con la vendita di prodotti locali.
Come hanno sottolineato i due consiglieri, si tratta di un principio già applicato all’estero, ad esempio in Galles dove la direzione dello Snowdonia National Park ha istruito gli addetti perché parlino fra di loro sempre in gallese in presenza in turisti, in modo da far sentire i visitatori immersi nella cultura locale, e dove i prodotti tipici hanno le etichette in gallese, contribuendo a rassicurare i clienti sull’origine e la tipicità di ciò che acquistano.
“Le specificità linguistiche e culturali delle minoranze – hanno detto i consiglieri del Patto per l'Autonomia - rappresentano un patrimonio culturale preziosissimo, ma anche una risorsa economica e un'opportunità di sviluppo per le comunità”.
L’emendamento chiede alla Giunta regionale d’individuare dei criteri che consentano l’accesso a contributi a favore dei distretti del commercio con esercizi di vendita di prodotti la cui promozione ed etichettatura avvenga tramite l'utilizzo di una o più lingue minoritarie della regione.
Con questo mezzo sarà immediatamente evidente l’origine dei prodotti, inserendoli nella cultura multilingue, nella storia e nelle tradizioni dell’area regionale: un modo, una volta tanto, d’interpretare la tutela delle minoranze non come un costo, ma come un’opportunità per valorizzare l’offerta commerciale e turistica.
Alessandro Martegani