Ormai manca solo la conferma ufficiale: il Friuli Venezia Giulia, finita in fascia rossa dopo l’impennata dei contagi e dei dati sui ricoveri di tre settimane fa, ritorna in fascia arancione.
I dati giunti nel corso della settimana del resto avevano fatto prevedere quello che poi è stato confermato dalla relazione del comitato tecnico scientifico, che ha certificato un miglioramento generale del paese.
Fermo restando il blocco del passaggio in area gialla fino a fine mese deciso dal governo, tutte le regioni italiane sono passate in arancione tranne Valle d’Aosta, Sardegna, Puglia e Campania.
A determinare il ritorno in arancione del Friuli Venezia Giulia è stato l’indice Rt, ormai stabilmente sotto l’uno, a 0,79, ma soprattutto l’incidenza dei contagi settimanali, tornata sotto la soglia dei 250 ogni 100 mila abitanti, a 188. Anche la cartina aggiornata quotidianamente dalla protezione civile rivela molte più zone azzurro chiaro o addirittura bianche, segnale di un abbassamento dei contagi, rispetto ai giorni in cui era stato deciso il passaggio in rosso. Rimangono alti, anche se in discesa, i dati sui ricoveri.
Da lunedì, o da martedì visto in termini di scadenza delle ordinanze, in regione riapriranno quindi le attività commerciali non essenziali, negozi, ma anche parrucchieri e altri servizi alla persona, e non sarà più necessario giustificare con l’autocertificazione i propri spostamenti all’interno del comune. Ancora bloccati invece gli spostamenti fra comuni, a meno di abitare in una città al di sotto dei 5 mila abitanti: in quel caso ci si può spostare, ma non verso i capoluoghi e rimanendo nel raggio di 30 chilometri.
Continuano invece solo con i servizi di consegna a domicilio e da asporto bar e ristoranti, così come rimangono chiuse attività che non lavorano ormai da mesi come le palestre, le piscine, e cinema e teatri.
In zona arancione poi tornano in classe in presenza tutti gli alunni nelle scuole di ogni ordine e grado, con quote di DaD del 50 per cento solo per le superiori.
Alessandro Martegani