Foto: Pixabay
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Una rete di tremila telecamere, tutte interconnesse e controllabili in un’unica centrale operativa. È il risultato a cui punta l’amministrazione regioni del Friuli Venezia Giulia, come ha confermato anche l'assessore alle Autonomie locali e sicurezza, Pierpaolo Roberti, nel corso di un seminario che ha riunito nella sede della regione a Udine i rappresentanti di tutti i corpi di Polizia locale.
Il progetto era partito prima della pandemia con un investimento di due milioni di euro, ma aveva subito dei rallentamenti negli ultimi due anni, ma ora la regione starebbe ultimando la mappatura di tutte le telecamere posizionate sul territorio regionale per dare il via a una rete di videosorveglianza interconnessa ad un'unica centrale operativa, gestita dalla protezione civile regionale. "Il progetto - ha spiegato l'assessore – prevede l’interconnessione di tutte le sale operative di polizia locale e delle forze dell'ordine, ceh fanno confluire tutte le informazioni utili a monitorare il territorio in caso di emergenza alla sala operativa della Protezione civile a Palmanova”. La rete sarà utilizzata sia per garantire la sicurezza sia per agevolare le attività della Protezione civile.
L'obiettivo finale, ha spiegato Roberti, è poter contare su una sala unica da cui monitorare tutto il territorio, “che sarà anche un punto di accesso per le forze dell'ordine per l'acquisizione in autonomia di dati necessari allo svolgimento di indagini, senza che il singolo Comune debba mettere a disposizione il proprio personale e la propria postazione".
Attualmente l'80 per cento dei Comuni ha fornito i dati necessari a ricostruire una mappa di tutte le telecamere collocate sul territorio regionale: chi manca all’appello dovrà farlo entro il 15 ottobre, per non vedersi revocare dalla Regione i contributi ottenuti per il progetto videosorveglianza.

Alessandro Martegani