La fascia bianca era un obiettivo ritenuto lontano solo poche settimane fa, quando l’Italia e la regione erano nel pieno della pandemia, una sorta di caso di scuola, ma ora, dopo settimane di dati in discesa, è arrivata l’attesa conferma: il Friuli Venezia Giulia sarà una delle prime tre regioni a ottenere il livello più basso di restrizioni, accanto a Molise e Sardegna.
Per l’isola non è una novità: la Sardegna infatti era stata la prima, e l’unica regione finora, a ottenere la zona bianca a marzo, salvo poi subire un’impennata di contagi e finire nuovamente in zona rossa.
Ora però le condizioni sono molto diverse: la campagna vaccinale procede, l’arrivo della bella stagione dovrebbe di per sé limitare i contagi, e le tre regioni, che saranno seguite, se non ci saranno peggioramenti dei numeri, da Veneto, Abruzzo e Liguria, guardano con fiducia alla ripresa.
In Friuli Venezia Giulia in particolare i numeri sono da zona bianca da tempo: ieri è stata la seconda giornata consecutiva senza decessi per coronavirus, e l’incidenza dei contagi sulla popolazione, diventata il parametro più importante, è a giunta 33, ben al di sotto dei 50 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti mantenuti per tre settimane di fila, necessari per andare in fascia bianca. Meglio hanno fatto solo il Molise con 27 e la Sardegna con 30. Tre delle ex province, Udine, Gorizia e Pordenone, figurano fra le prime dodici in Italia con la minor incidenza: l’area del capoluogo friulano è addirittura la prima in Italia con 20 positivi ogni 100.000 abitanti negli ultimi sette giorni. Un po’ più indietro Trieste con 58 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti, cifre che però si stanno ulteriormente riducendo.
Non si tratta però di un titolo di merito, o solo di tabelle di numeri, ma di un passo molto concreto: in zona bianca infatti, cadono automaticamente tutte le restrizioni, mantenendo solo le regole di comportamento generiche come distanziamento, uso delle mascherine, e igiene delle mani.
Il Friuli Venezia Giulia quindi anticiperebbe di tre settimane anche l’addio al coprifuoco, spostato da domani alle 23:00 in tutta la penisola, ma che nelle regioni di colori diversi sarebbe eliminato solo il 21 giugno.
Alessandro Martegani