È lo stesso Stefano Puzzer a comunicarlo con un video, attraverso i suoi canali social: "Mia moglie ha fatto il tampone ed è risultata positiva, allora ho fatto il tampone anche io e sono risultato anche io positivo", racconta nel filmato.
Puzzer, uno dei leader delle proteste contro il green pass prima a Trieste e poi in tutta Italia, ha precisato di essere a casa in quarantena già da qualche giorno ed ha aggiunto di non essere felice perché una volta guarito otterrà la certificazione, visto che è in possesso del Green pass già dal 15 ottobre, in quanto vaccinato.
Il portuale si dice però dispiaciuto perché deve restare in isolamento per una decina di giorni, nei quali non potrà partecipare alle manifestazioni organizzate dal movimento contro il Green pass.
Puzzer ha concluso il filmato spiegando che si sentiva i sintomi dell’influenza; quindi, è andato a fare un tampone al quale è risultato positivo. Ha quindi preferito fare un video per comunicarlo, in modo da evitare speculazioni, "con le solite chiacchiere di contorno". Il comunicato si conclude con l'ormai noto motto "la gente come noi non molla mai".
Qualche settimana fa già un altro dei simboli alla lotta al green pass, ma nel suo caso anche al vaccino, era risultato positivo al coronavirus. Si tratta dell'ex consigliere comunale Fabio Tuiach, uno dei più assidui frequentatori delle piazze di protesta. Proprio una delle manifestazioni è anche costata il lavoro a Tuiach, che aveva preso parte ad un comizio nonostante risultasse in malattia, motivo per cui è stato licenziato dal Porto di Trieste. L'ex pugile, che dopo essere guarito dal Covid è stato più volte ospite anche di programmi televisivi nazionali, come uno dei rappresentanti dei no vax, ha presentato ricorso ed è ancora in attesa di sapere se potrà essere reintegrato al suo posto di lavoro.
Davide Fifaco