Ancora una volta è una lotta tra le grandi catene di distribuzione e i tutori dei piccoli negozi ad alimentare il confronto sulla sorte del mercato coperto, storico edificio del centro di Trieste, sarebbe finito nei progetti di grandi catene come Lidl e Despar.
Non si tratta di un semplice edificio: progettato dall'architetto Camillo Iona e inaugurato nel 1936, il Mercato Coperto di Trieste fu un dono alle cosiddette "venderigole", le venditrici dei mercati che, Sara Davis, figlia di un commerciante britannico, voleva sottrarre alla Bora e al freddo. Si tratta di una struttura innovativa per l’epoca, molto attuale ancora oggi, contraddistinta da un ampio salone centrale e da una rampa elicoidale che porta al secondo piano: una sorta di prototipo di un moderno centro commerciale.
Un’istituzione per la città che ora vede con orrore solo ipotesi che possa trasformarsi in un supermercato o in un discount.
Tanto è bastato per scatenare una levata di scudi, innescata dallo scrittore triestino Luigi Nacci: il suo post che denunciava la situazione è stato rapidamente condiviso da 1300 persone e sono state anche avviate raccolte di firme online, in cui si ricorda come Trieste, non abbia bisogno “di altri supermercati né di nuovi autosilo, ma di progetti innovativi”.
Adesso Trieste, nuovo movimento sorto in città, ha raccolto più di 5000 firme chiedendo alla Giunta Comunale di bloccare immediatamente qualsiasi trattativa con gli operatori della grande distribuzione. Alla petizione ha aderito anche Francesco Russo del PD, leader di Punto Franco e sfidante del sindaco Dipiazza alle prossime elezioni.
Molto critico anche il Pd, che ha accusato il sindaco di voler risolvere la questione dell’uso del mercato coperto rapidamente ma senza avere un progetto di sviluppo, così come Futura, che ricorda come l’edificio sia un bene tutelato e debba esserne garantito l’uso a tutti i cittadini.
In questo senso andava uno dei progetti proposti per l’uso del Mercato coperto, che prevedeva la realizzazione al piano terra di un mercato di specialità locali e street food, al primo piano studi e al terzo una terrazza adibita a parco urbano, per fare dell’edificio un luogo a disposizione della città, un'idea ritenuta però troppo onerosa dal sindaco, che si è detto disponibile a cambiare idea se fosse presentato un progetto valido e realizzabile, e ha anche fatto un sopralluogo nel mercato per confermare la vicinanza ai commercianti. A riguardo l'amministrazione comunale ha assicurato che in un eventuale intervento il supermercato non occuperebbe tutta la superficie e che le attività commerciali attualmente presenti rimarrebbero all'interno dell'antica struttura.
Alessandro Martegani