Dopo più di dodici anni si è completato il processo amministrativo che ha fatto diventare il "Monumento agli eroi" di Basovizza di interesse culturale. La novità è stata confermata dal Direttore dell'Istituto per la tutela dei beni culturali del Friuli-Venezia Giulia, Simonetta Bonomi, che ha spiegato che l'atto relativo è stato approvato dalla Commissione regionale per i beni culturali in una delle ultime sedute.
L'Istituto aveva avviato la procedura per concedere al sito lo status di "interesse culturale" nell'agosto dello scorso anno. In questo modo la Regione ha posto le basi anche perché il memoriale diventi in futuro un monumento di importanza nazionale.
Questo rimane uno degli obiettivi del comitato "Eroi di Basovizza" che si sta adoperando anche per riabilitare il ricordo delle quattro vittime, che in Italia sono considerate ancora terroristi. Il caso rientra però nella competenza di un tribunale militare, dove un nuovo processo e la riabilitazione sono difficili da ottenere.
Il monumento, davanti al quale nel 2020 si raccolsero anche i Presidenti di Italia e Slovenia, Sergio Mattarella e Borut Pahor, è da sempre uno dei più controversi del territorio triestino, tanto che quando ne fu proposto l'interesse culturale regionale, i Presidenti dell'Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota, e della Lega Nazionale, Paolo Sardos Albertini, ne contestarono la richiesta. Lacota e Sardos Albertini affermarono che tale riconoscimento sarebbe basato su una relazione storica "settaria e decontestualizzata, e quindi gravemente omissiva di fatti e circostanze fondamentali", aggiungendo che l'organizzazione TIGR, alla quale appartenevano i quattro uomini ricordati dal cippo, si rese responsabile di "una serie di atti di violenza", e fu "espressione del nazionalismo balcanico che intendeva sostenere l'imperialismo jugoslavo e le sue mire di annessione sui territori italiani".
Il presidente sloveno Borut Pahor ha commentato positivamente la notizia del riconoscimento dello status del Monumento agli eroi di Basovizza di interesse culturale regionale.
Pahor ha dichiarato che dopo la restituzione del Narodni dom alla comunità slovena di Trieste si tratta di un ulteriore passo di avvicinamento tra Slovenia ed Italia.
Anche le principali associazioni slovene di Trieste, la SKGZ e la SSO hanno affermato la loro soddisfazione, anche verso quel processo di riabilitazione dei quattro uomini fucilati dai fascisti che vengono ancora definiti terroristi.
Davide Fifaco