Dare al porto un’autonomia energetica sostenibile: è il progetto su cui concordano sia l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, sia l’amministrazione regionale del Friuli Venezia Giulia, un obiettivo diventato, alla luce degli ultimi sviluppi sul mercato dell’energia, quasi una necessità.
Su questo tema è intervenuto più volte in questi giorni il presidente dell'Autorità portuale dell’Adriatico orientale, Zeno D'Agostino, che ha confermato come si punti in tempi rapidi all’elettrificazione di tutte le banchine degli scali di Monfalcone e Trieste, anche per eliminare l'inquinamento delle navi durante le operazioni portuali. “Quando si parla di aumento della tecnologia, robotizzazione, e ammodernamenti in cui si sostituiscono le persone con macchine - ha spiegato intervenendo a un’iniziativa della Uil - si consuma energia elettrica”. “Una nave da crociera consuma un sesto dell'energia elettrica di Trieste, quindi due navi attraccate richiedono il 33 per cento del consumo energetico dell'intera città”, e una volta terminate le opere previste dal PNRR, ha aggiunto, il consumo del porto dovrebbe assestarsi sui 150-160 Megawatt, raddoppiando la domanda energetica della città.
L’energia dovrà quindi aumentare, ma essere green e soprattutto autoprodotta, per rendere lo scalo autosufficiente: fra i progetti, oltre che la razionalizzazione dei consumi e a impianti rinnovabili, si pensa anche a sfruttare le risorse delle nuove navi e treni, che saranno anche produttori di elettricità e non solo consumatori, e potranno fornire energia alla rete del porto.
Su questa linea anche l'assessore regionale alla difesa dell'ambiente, Fabio Scoccimarro, che nel corso del convegno "La transizione ecologica nei porti", ha sottolineato come l'impatto ambientale rappresentato dalle emissioni delle navi passeggeri ormeggiate in prossimità di aree altamente popolate “sarà in larga parte risolta grazie agli investimenti sugli scali della regione, con l'elettrificazione dei porti, e la creazione di comunità energetiche”. Scoccimarro ha anche auspicato che Governo italiano incentivi l'insediamento nel Paese di realtà produttive che si occupino della produzione di pannelli fotovoltaici e batterie, “così da non dipendere ancora una volta da un unico stato estero per la fornitura di componenti indispensabili per il raggiungimento dell'autonomia energetica”, e ricordato l’attività della regione per la creazione di “una rete sullo sviluppo sostenibile con le regioni e paesi confinanti”, perché “l’ambiente non conosce confini amministrativi ed è necessaria la collaborazione e la condivisione da parte di tutti per raggiungere gli ambiziosi obiettivi che ci siano prefissi”.
Alessandro Martegani