Il Porto di Trieste sembra resistere agli effetti della pandemia, ma anche alle conseguenze della protesta contro l’obbligo di Green pass sul lavoro.
Lo rivelano i dati forniti dall’Autorità portuale del mare Adriatico orientale, che comprende Trieste e Monfalcone, e che ha confermato, per la prima volta nell’anno, una crescita rispetto all’anno precedente: a Trieste sono passate 45.596.880 tonnellate di merci, con un aumento di quasi mezzo punto rispetto allo stesso periodo del 2020. Si tratta di una tendenza al miglioramento, visto che solo nel mese di ottobre l’incremento dei traffici è stato del 5,6 per cento, nonostante le proteste contro il Green Pass.
In ripresa anche il porto di Monfalcone: nei primi 10 mesi del 2021 il volume complessivo di merci movimentate è stato pari a 2.832.296 tonnellate con un più 15 per cento.
Si tratta di dati incoraggianti, anche considerando che nelle ultime settimane lo scalo è stato al centro delle proteste contro il Green pass, che avrebbero potuto bloccare le attività a causa dello sciopero dei portuali, ma che non sembra aver impattato sullo scalo. Lo stesso Presidente dell’Autorità portuale Zeno d’Agostino, che di recente ha anche interrotto le relazioni sindacali con il Comitato dei lavoratori portuali che aveva organizzato la protesta, ha ringraziato “i tantissimi lavoratori che hanno continuato a lavorare in silenzio e senza polemica” e “i triestini che con orgoglio riconoscono il porto come motore dell’economia".
I problemi per il porto di Trieste però sembrano giungere da Bruxelles, dopo che la Commissione europea ha respinto la richiesta votata all’unanimità dal Senato italiano di attivare la procedura per l’esclusione dei punti franchi del porto di Trieste dal territorio doganale dell’Unione europea, in considerazione dell’origine internazionale dello speciale regime del Porto franco di Trieste.
Una decisione sottolineata con delusione dalla politica regionale, che ora cerca di unire le forze e chiede un intervento del governo italiano per arrivare a un risultato che potrebbe dare un’ulteriore spinta allo sviluppo dello scalo.
Alessandro Martegani