Non è stata la cavalcata trionfale che, forse, visto il vantaggio del primo turno, il centro destra si attendeva, ma in ogni caso Trieste ha scelto ancora una volta Roberto Dipiazza, un “recordman assoluto” come lo stesso avversario, Francesco Russo, l’ha definito a risultato ormai acquisito.
Quella di Dipiazza è una carriera politica che non ha eguali nel paese: quattro volte sindaco di Trieste, più un mandato, la sua prima esperienza alla guida di una città, a Muggia, e aggiungiamo anche l’elezione in Consiglio regionale come consigliere più votato, e il bagaglio di più di 12 mila preferenze raccolte alle europee del 2014, pur mancando il biglietto per Bruxelles. Dal 1993, quando inizia il primo mandato di Riccardo Illy, a Trieste il centro destra non ha mai vinto se non candidando Dipiazza.
La vittoria di ieri, sia pur non ampia, con uno scarto di tre punti, assume però ancor più valore, perché Dipiazza aveva di fronte una avversario di tutto rispetto, che ha recuperato 13 dei 16 punti di svantaggio facendo tremare i polsi alla maggioranza uscente, ed è l’unica del centro destra nei ballottaggi nelle grandi città, un risultato che va ascritto soprattutto alla personalità di Dipiazza, che è riuscito ancora una volta a trascinare la maggior parte del consenso dei triestini dalla sua.
Dipiazza non avrà però tempo per assaporare la vittoria, poiché ha di fronte sé due impegni, entrambi non facili: il primo è affrontare la situazione nelle strade di Trieste, dove continua la protesta contro il Green pass, che ieri ha vissuto una giornata di scontri, rendendo meno serena uan serata che avrebbe dovuto essere di festa per il centro destra; dall’altra formare la giunta, tenendo conto di una maggioranza che ora viaggia più a destra, con il gruppo di Fratelli d’Italia diventato il primo del Consiglio comunale con otto consiglieri, seguito dai sei della Lista Dipiazza, i cinque della Lega e i quattro di Forza Italia, più uno del gruppo centrista Noi con l’Italia. 24 in tutto su 40 consiglieri.
Dipiazza ha annunciato la decisione fra dieci giorni, ma sembra già scontata la conferma in Giunta di alcuni componenti, come il fedelissimo Giorgio Rossi, e gli assessori Lodi e Grilli. Ci saranno da rispettare i pesi dei gruppi e la presenza di donne, ma tutto lascia pensare che gran parte delle scelte saranno decise direttamente da Dipiazza, che nei primi commenti ha sottolineato l’importanza della continuità nell’amministrazione.
Dall’altra parte il Pd, il gruppo più votato al primo turno, guiderà l’opposizione con otto consiglieri, a cui si aggiungono i tre della Lista Russo. Completeranno il Consiglio i tre consiglieri di Adesso Trieste guidati dal candidato sindaco Riccardo Laterza, che avevano appoggiato Russo ma intendono rimanere indipendenti, e due candidati sindaco non eletti: Alessandra Richetti dei 5 Stelle, la forza politica che è stata maggiormente penalizzata dalle urne, e Ugo Rossi, esponente del movimento no vax 3V.
Alessandro Martegani