Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

Il volto sloveno di Gorizia è un breve libro tascabile, un opuscolo definito turistico, ma anche per i curiosi e appassionati di storia, che è stato prodotto dall’Unione dei circoli culturali sloveni, nell’ambito di GO!2025 – alla (ri)scoperta di Gorizia-Nova Gorica. Poche foto e itinerari danno la possibilità di esplorare la città, i suoi centri d’interesse, osservandola con occhi diversi. Questa sera Aldo Rupel, intervistato dal giornalista Andrea Bellavite, ha presentato l’opuscolo da lui curato, e ha raccontato com’è nata l’idea di crearlo.
“In generale, per il mio vissuto personale ma anche per la Comunità slovena del Friuli-Venezia Giulia ci riteniamo una comunità sommersa. Esistiamo, ci siamo, scriviamo, parliamo, però all’esterno nel pubblico non appariamo. Faccio un esempio: su 150 toponimi della città di Gorizia soltanto dieci sono dedicati a personaggi importanti della nostra Comunità. In questo periodo abbiamo fatto questo sforzo, io personalmente come curatore, ma anche chi ha finanziato questa pubblicazione, a prescindere dalla Capitale europea della culturale perché l’idea è più antica di quanto può sembrare.”

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

Aldo Rupel ha racchiuso in poche pagine la storia e i luoghi più importanti per la comunità slovena locale, ma non solo. Ci ha spiegato cosa possiamo trovare all’interno dell’opuscolo trilingue, in sloveno, italiano o inglese.
“Ci sono tre direzioni e quattro itinerari, due di questi hanno la stessa direzione ma la presenza storica della Comunità slovena attuale è molto più forte. Sono denominate con la rosa dei venti, quindi nord, sud, est e ovest, molto sinteticamente. La direzione Sud-Nord va dall’aeroporto, attraverso Borgo San Rocco fino a Piazza Vittoria, la seconda direzione in partenza da Sud parte da Sant’Andrea fino al centro della città, la direzione Nord-Sud va dalla stazione Transalpina mentre la Ovest-Est da Piedimonte. Bisogna tener contro che ho parlato usando i nominativi in italiano ma ovviamente esistono i corrispondenti in sloveno.”

B.Ž.