Chi si attendeva un numero ancora maggiore di partecipanti alla manifestazione contro il Green pass di Trieste, rispetto a quella di qualche giorno fa, ha avuto ragione: il corteo che ha attraversato le principali vie del capoluogo giuliano era un serpentone di persone, con la coda che non aveva ancora iniziato a muoversi dall’area del teatro romano quando la testa aveva già percorso tutto Corso Italia ed era arrivata in via Carducci.
La polizia ha stimato almeno 8 mila partecipanti ma è possibile che la stima sia errata per difetto. Il corteo si è mosso dal Teatro Romano percorrendo le arterie principali della città, passando di fronte al tribunale per ritornare poi verso piazza Unità. Avrebbe dovuto proseguire fino a piazza Venezia, ma la polizia ha sbarrato la strada, probabilmente per evitare problemi con i turisti che si stavano imbarcando sulle due navi da crociera ormeggiate sulle Rive, e la manifestazione si è conclusa di fronte al palazzo della regione, a pochi passi dagli stand di Trieste Next.
Il passaggio del corteo ha paralizzato il traffico in città per ore
La manifestazione, organizzata in modo quasi spontaneo su invito di alcune associazioni contrarie ai vaccini, e da un coordinamento contrario al green pass, non aveva simboli di partiti o movimenti, ma fra i partecipanti c’erano anche politici locali, e anche qualche candidato sindaco come Franco Bandelli di Progetto FVG e Giorgio Marchesich della Federazione del Territorio Libero di Trieste, oltre ai candidati del Movimento 3V che sostiene Ugo Rossi, al centro azioni di protesta che ne hanno determinato l’arresto negli ultimi giorni.
In generale una composizione assolutamente eterogena e trasversale, dai complottisti, ai noi vax, fino alle famiglie con bambini e ai lavoratori che chiedono tamponi gratis, e libero accesso a scuole e posti di lavoro.
Un insieme difficile da definire, ma unito nei suoi obiettivi principali: no al Green pass, ritenuto un modo per controllare i cittadini, no all’obbligo vaccinale, e fra i cartelli non sono mancati anche quelli che sostenevano che le vaccinazioni siano dannose per la salute. Sostegno anche ai lavoratori sospesi o che non possono accedere ai posti di lavoro perché non in regola con il Green pass, ritenuto un’imposizione e una “violazione alle libertà fondamentali” da parte dei manifestanti.
Fra gli obiettivi degli slogan però ci sono stati anche i politici, insulti sono volati all’indirizzo del Presidente della giunta regionale Massimiliano Fedriga al termine della manifestazione, ma soprattutto i giornalisti. Il percorso passava sia di fronte alla sede della Rai, sia di fronte a quella del Piccolo, dove i manifestanti hanno accusato i cronisti di essere dei “venduti” assoggettati ai poteri forti. Anche nel corso della manifestazione, sia pur senza alcuna situazione di percolo o violenza fisica, i colleghi sono stati accusati di falsare la verità e sono stati chiamati “terroristi”.
Alessandro Martegani