“Se un immigrato, entrato irregolarmente in Slovenia, vuole fare domanda di protezione perché si trova in una situazione di pericolo, può farlo tranquillamente perché si trova in un Paese europeo dove sono garantiti tutti i diritti fondamentali. Se così non fosse, stiamo affermando che Lubiana non garantisce i diritti e le libertà fondamentali e pertanto non dovrebbe far parte dell'Unione europea”.
Dopo la sentenza del Tribunale di Roma che ha dichiarato illegittime le procedure di riammissione dei migranti verso la Slovenia, segnalando anche possibili violazioni dei diritti umani, il Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha ribadito nell’aula del Consiglio regionale il sostegno alla pratica delle riammissioni “una procedura – ha detto - che rispetta pienamente sia i principi della Costituzione italiana sia quelli del diritto internazionale”.
“Negare la possibilità di effettuare le riammissioni significa aggirare le normative con l'obiettivo non di proteggere le persone che si trovino in uno stato di pericolo, - ha aggiunto - bensì con quello di mandarle in un altro Paese. Questo modo d’intendere la protezione - ha affermato Fedriga - devasta ogni principio di legalità".
Fedriga ha anche espresso solidarietà a Slovenia e Croazia per gli attacchi definiti “immotivati e falsi” che hanno ricevuto e per “le strumentalizzazioni di cui sono state oggetto”. “Si tratta di Paesi democratici, - ha spiegato - che fanno parte di un processo europeo, dove non viene limitato alcun tipo di diritto o di libertà né ai residenti né a chi vi arriva anche in modo illegale”.
Il consigliere di Open Sinistra FVG Furio Honsell, che aveva interrogato la Giunta, si è detto però “sgomento” per il fatto che il governo regionale abbia accettato “violazioni dei diritti umani”. “Siamo un Paese civile – ha aggiunto - e dobbiamo verificare il rispetto di questi diritti: o queste informazioni sono false, e non lo credo, o bisogna intervenire”.
Di segno opposto l’intervento del consigliere della Lega Diego Bernardis, che ha espresso “massimo supporto e condivisione” della linea del presidente Massimiliano Fedriga, “Chi scappa dalla guerra o da persecuzioni troverà in Italia sempre uno Stato pronto ad accogliere, nel rispetto delle leggi e del diritto internazionale. Ciò non toglie – ha spiegato l'esponente del Carroccio - che tale principio non va strumentalizzato per aggirare una norma che prevede che la richiesta di protezione da parte dei migranti vada fatta nel Paese di prima accoglienza”.
Alessandro Martegani