Sta diventando una presenza sempre più scomoda la statua dedicata alla Barcolana che, dallo scorso sei ottobre, è stata piazzata al centro di piazza Unità.
L’opera, un blocco di travertino con una struttura in metallo che ricorda delle vele gonfiate dal vento, intitolata “Aria”, avrebbe dovuto essere rimossa il 19 ottobre e magari collocata in qualche altro luogo della città, ma finora nessuno sembra essersi attivato per ripristinare l’aspetto originario della piazza.
La scultura, realizzata da Stefano Corticelli, potrebbe fare la fine di altre installazioni molto più celebri, realizzate in occasione di manifestazioni o eventi internazionali, anche molto criticate, ma poi rimaste a far parte integrante della città: una su tutte, la Tour Eiffel, costruita fra le critiche dei parigini in occasione dell’Esposizione Universale del 1889 a Parigi, e destinata ad essere demolita dopo l’evento, ma diventata il simbolo della città.
In queste settime si erano fatte delle ipotesi sulla ricollocazione del monumento, fra quelle più accreditate naturalmente Barcola, ma per ora rimane al centro della piazza, talvolta sfruttata per sostenere gli striscioni delle numerose manifestazioni che si sono avvicendate di fronte alla regione e alla prefettura. In questi giorni si parla anche di rifare totalmente la pavimentazione della piazza, e potrebbe essere un ulteriore stimolo a ricollocare la scultura.
I puristi però intanto protestano: la scultura sarebbe una ferita alla storica prospettiva della piazza, la più grade d’Europa con affaccio sul mare, una veduta ora interrotta dalle vele di metallo del monumento.
A riguardo è stata anche lanciata una petizione online che ne chiede la rimozione ricordando come l’opera, sia stata collocata al centro alla storica piazza “senza consultare la cittadinanza”. La scultura viene definita “di qualità discutibile”, poiché, “rompe la prospettiva dello sguardo verso il mare, e incide arbitrariamente sull'equilibrio e sul paesaggio di una delle piazze storiche più belle d'Italia”. “Neppure negli anni Venti e Trenta del Novecento, - aggiunge il testo della petizione, già sottoscritta da centinaia di cittadini - in epoca di interventi peraltro firmati dai maggiori rappresentanti del mondo accademico e artistico, il governo italiano ritenne sensato modificare la monumentalità della piazza”.
Alessandro Martegani