Il personale della scuola, dopo quello delle strutture sanitarie, avrebbe dovuto essere uno dei primi settori a ricevere la vaccinazione e la regione Friuli Venezia Giulia si era mossa per tempo, ma questa volta non è la mancata consegna di vaccini a rallentare le operazioni, bensì la burocrazia.
Il primo intoppo è stato innescato dalla posizione assunta dal sindacato Cobas della scuola, che ha chiesto agli istituti di sospendere la raccolta delle adesioni del personale al piano vaccinale, perché violerebbe la privacy non rispettando la libera scelta. Anche la sola richiesta di adesione o meno infrangerebbe, secondo il sindacato, la riservatezza sulle scelte dei singoli in tema di salute.
Anche il ministero dell’istruzione però ha contestato la procedura della regione, ricordando che non spetta ai territori gestire le agende vaccinali per i dipendenti pubblici, annullando di fatto la raccolta dati già avviata dalla regione.
Posizioni che di fatto rallentano le vaccinazioni in un settore strategico come alla scuola, proprio mentre sono invece partite con una larghissima adesione le vaccinazioni del personale delle università, oltre che degli ultraottantenni.
La Giunta non sembra però intenzionata ad accettare senza discutere: gli assessori alla salute, Riccardo Riccardi e all’istruzione Alessia Rosolen, hanno annunciato che la regione, anche attraverso l'intervento diretto del governatore Fedriga, si sta confrontando con il Ministero della Salute e il commissario all’emergenza Domenico Arcuri per evitare che gli ultimi sviluppi possano pregiudicare l'avvio delle vaccinazioni agli insegnanti in Friuli Venezia Giulia.
La circolare del Ministero dell'Istruzione, hanno aggiunto, “impone l'utilizzo di una piattaforma informatica che non è adottata da tutte le Amministrazioni regionali, bloccando di fatto l'avvio della campagna vaccinale del personale scolastico nelle regioni”. “Si tratta di una rigida presa di posizione - hanno affermato - che dimostra una conoscenza parziale della realtà italiana e non tiene conto della situazione in cui si trova il Paese. Auspichiamo quindi che possa essere superata al più presto per non penalizzare gli insegnanti e il personale scolastico del Friuli Venezia Giulia, mettendo inutilmente a rischio sia la loro salute sia quella degli studenti e delle loro famiglie".
Riguardo la tutela della privacy la regione intende poi confrontarsi con i soggetti interessati: l’idea è di trasmettere le adesioni “attraverso il medico competente, che svolgerebbe così una funzione di raccordo tra il sistema sanitario regionale e gli istituti scolastici”.
Per ampliare ancor di più la campagna vaccinale Riccardi ha poi annunciato che la Giunta dovrebbe approvare un provvedimento che consentirà di somministrare subito il vaccino anche ai disabili, attualmente non compresi nel piano vaccinale nazionale.
Alessandro Martegani
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