“Basta!” è stata la parola gridata più volte in piazza Unità a Trieste nel corso della manifestazione organizzata dopo l’aggressione avvenuta martedì scorso a Monrupino contro un esponente della comunità lgbt, ma soprattutto dopo le dichiarazioni del consigliere comunale ultracattolico e di estrema destra Fabio Tuiach, che, commentando l’episodio, aveva affermato sui social che “in più di un terzo dei paesi del mondo non esiste il problema dell’omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte”.
Parole ritenute inaccettabili dalla maggior parte delle forze politiche, Pd e 5 Stelle hanno anche chiesto la rimozione di Tuiach dal Consiglio comunale, e che hanno provocato la reazione della comunità lgbt, che però contesta soprattutto un’insensibilità generale al tema dei diritti umani da parte della maggioranza di centro destra e della giunta comunale.
Nel corso della manifestazione, che ha visto la partecipazione di 500 persone, fra le quali molti consiglieri comunali di opposizione e anche di parlamentari come la senatrice Tatjana Rojc, è giunto chiaro l’invito al sindaco Roberto Dipiazza a prendere le distanze da Tuiach, come conferma Andrea Tamaro, presidente dell’Arcigay di Trieste e Gorizia, che ha organizzato l’iniziativa: “A prescindere dal caso specifico dell’aggressione, su cui saranno le indagini a dimostrare se si è trattato effettivamente di un attacco omofobico o meno, il punto è che questi cinque anni di amministrazione Dipiazza hanno dimostrato, con tutta una serie di atti, che il sindaco e la sua amministrazione non hanno a cuore le persone lgbt, come ad esempio nel caso delle unioni civili fino a tutte le altre azioni e ostacoli che ci sono stati creati nel corso di questi anni”. “Il sindaco e la sua amministrazione hanno dimostrato di non essere attenti alle persone lgbt”.
Tamaro, ha confermato che, in vista delle elezioni comunali, l’Arcigay intende, “sempre rispettando tutte le normative anti Covid, creare un evento in cui saranno invitate tutte le candidate e i candidati sindaci e dove porteremo una piattaforma di richieste: starà poi alle singole forze politiche e alle singole coalizioni – ha spiegato - risponderci e farsi carico o meno delle nostre richieste alla politica”. In città, ha aggiunto “c’è una fetta della popolazione che è sensibile al tema, ma vogliamo che diventino sensibili e che siano interessate questi temi anche le persone che sono magari meno abituate ad interessarsi di diritti, perché comprendano che i diritti umani e i diritti civili riguardano tutti, anche persone che potrebbero conoscere da vicino”.
Il caso Tuiach intanto ha ormai varcato i confini regionali: come riporta il giornale online “TriestePrima”, l’associazione “I Sentinelli” di Milano, gruppo che “si contrappone a tutti i soprusi, discriminazioni e violenze che colpiscono la vita di molti”, ha deciso di sporgere denuncia presso la Procura della Repubblica di Trieste. “Le parole utilizzate non possono che essere considerate un incitamento all’odio – dice l’associazione - sulla base dell’orientamento sessuale. Le parole formano uno scritto allusivo solo in apparenza, ma che denota e specifica un tratto significativo, caratterizzato da pesante intolleranza e sprezzante omofobia".
Alessandro Martegani