È stato aperto da sole 24 ore ma è già pienamente operativo il centro vaccinale realizzato a Trieste nell’area del Porto Vecchio.
Nelle sale che fino ad un anno fa ospitavano, accanto ai macchinari dell’antica centrale idrodinamica, mostre e rassegne, ora ci sono i box per le vaccinazioni e le sale di aspetto. Il nuovo centro prende il posto di quello allestito all’ospedale di Cattinara, liberando quindi la struttura dal flusso di chi deve vaccinarsi.
Per ora tutto procede regolarmente, ci raccontano gli addetti: al momento sono stati attivati solo 5 dei 15 box per vaccinazioni realizzati nella struttura, ma già dalla prossima settimana su passerà a 10 box attivi, per poi andare a pieno regime a breve.
I tempi di attesa sono per ora molto limitati: chi deve essere vaccinato, dopo aver preso appuntamento nelle scorse settimane, si presenta alla struttura, ben segnalata con cartelli in italiano e sloveno, possibilmente con i moduli già compilati per risparmiare tempo, e viene indirizzato da un addetto all’accettazione.
Dopo le verifiche si passa al box dove viene inoculato il vaccino e il percorso finisce con una breve attesa, dai 15 ai 30 minuti, per verificare l’assenza di eventuali reazioni che, ci dicono “toccandosi il naso”, fino ad oggi non si sono mai verificate.
Tutto procede regolarmente, ma c’è anche la consapevolezza che, con l’aumentare del ritmo delle vaccinazioni, il centro si riempirà e la situazione sarà più complessa da gestire. Noi siamo pronti, dice il personale, ma sarà fondamentale avere i vaccini.
Le prenotazioni vengono accettate calcolando una media di otto minuti per vaccinare gli anziani e sei per le persone più giovani, un flusso che, a regime potrebbe portare a una media che andrà dalle 100 alle 150 vaccinazioni ogni ora, un flusso che andrà gestito, e che soprattutto dovrà fare i conti con la località, bella, ma difficile da raggiungere per un anziano senza un mezzo proprio; anche la navetta messa a disposizione dal comune per collegare la città al centro vaccinale potrebbe non bastare.
Oggi sono stati somministrati solo i vaccini Pfizer, ma da domenica riprenderanno anche quelli AstraZeneca che, ci confermano gli operatori, non hanno mancato di provocare qualche timore fra chi si è presentato al centro. Molti, raccontano, chiedono quale vaccino riceveranno, altri “vaccinandi” sembrano molto più tranquilli, e fiduciosi.
Non tutti però si fidano, qualche disdetta è già arrivata (le prime stime parlano di una rinuncia ogni tre prenotazioni), e il timore che la breve sospensione del vaccino della ditta anglo svedese possa frenare la campagna vaccinale c’è.
Dall’altra parte c’è anche chi prova ad accelerare i tempi: le parole del commissario nazionale Figliuolo sono state prese alla lettera da chi, a fine giornata, si presenta al centro per chiedere se sono avanzati dei vaccini e se è possibile, vaccinarsi. Speranze però deluse, visto le poche dosi rimaste inutilizzate per ora vanno a una lista di attesa formata dagli operatori della macchina sanitaria che per vari motivi non sono stati vaccinati nella prima fase.
Alessandro Martegani