A presentare questa iniziativa oggi nella sede del sodalizio, oltre al presidente Massimiliano Lacota erano presenti anche il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga ed il deputato Massimiliano Panizzut, primo firmatario della proposta di legge per la revoca.
Il deputato leghista Massimiliano Panizzut ha avanzato una proposta di legge, sottoscritta da altri parlamentari della Lega, per modificare il testo che attualmente impedisce la revoca dell'onorificenza a Tito a causa di un cavillo, ovvero che il fatto che non si possa notificare il procedimento ad una persona non più in vita. Una contraddizione, soprattutto vista l'esistenza della Giornata del Ricordo, come ha spiegato il presidente dell'Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota: “Se vogliamo essere seri ed onesti non può convivere, perché esattamente una dice il contrario dell'altra. Tito è stato insignito nel 1969 quando, sappiamo, i processi di stabilizzazione del continente, dal punto di vista politico e militare, stavano avendo grande successo e quindi è tutto comprensibile. Però non lo è più dal 2004, cioè da quando il Parlamento italiano, con larga maggioranza, ha finalmente approvato la legge istitutiva del “Giorno del Ricordo”. Da quel momento in poi, effettivamente, la presenza di un registro con il nome di Tito e di altri suoi collaboratori, alcuni considerati anche criminali in Slovenia ad esempio, naturalmente esista a due stanze di distanza dal grande salone dove ogni anno, fino a qualche anno fa almeno, il Presidente della Repubblica celebrava il Giorno del Ricordo nella sua residenza".
Lo ha sottolineato anche il governatore Fedriga: potrebbe essere il passo decisivo per quella riappacificazione di cui tutti parlano ma che ancora non si è trovata?
"Assolutamente sì. Nel processo di pacificazione manca sicuramente questo passaggio e questo è fondamentale. Il presidente Fedriga lo ha sottolineato molto bene, mi piace anche questa sua iniziativa, che oggi ha voluto pubblicizzare e annunciare. Non dimentichiamo che in Italia ci sono 15 regioni a guida centrodestra. Io credo che questi governatori potrebbero facilmente aderire a questo appello del nostro governatore, affinché ognuno, anche unitariamente, ma poi faccia la sua parte affinché ci sia una sensibilizzazione vera, nei confronti delle istituzioni italiane, che hanno naturalmente questo potere, quindi il parlamento in primis ma anche la Presidenza della Repubblica".
Non crede che anche le regioni guidate dal centrosinistra possano fare questo passo?
"Sì, l'ho detto. Io trovo effettivamente difficile che un deputato del Partito Democratico o anche dei Movimento 5 Stelle, che oggi governano il paese, possano rifiutare di votare una simile legge. Possono non essere d'accordo perché la legge è stata presentata dalla Lega, ma, voglio dire, un'iniziativa del genere da parte di esponenti moderati di questi due partiti, io credo che non ci sia nessuna difficoltà. Non dimentichiamo che il Parlamento nel 2004 ha approvato a larghissima maggioranza la legge 92, che istituisce il Giorno del Ricordo. Si erano dichiarati contro solamente alcuni, una decina forse, di deputati dell' estrema sinistra. Oggi questi sarebbero probabilmente ancora contrari, però, voglio dire, bisogna andare avanti e questo è un passo che è assolutamente necessario fare".
Davide Fifaco