Foto: Questura di Trieste
Foto: Questura di Trieste

Arrivano soprattutto da Albania, Pakistan, Egitto, ma anche da molti altri stati africani, asiatici ed europei. Sono le migliaia di bambini e minori non accompagnati che, viaggiando lungo le rotte dell’immigrazione clandestina, giungono ogni anno in Italia e di cui spesso si perdono le tracce.
Secondo gli ultimi rapporti nel corso del 2020 sono scomparsi oltre 7mila minori solo in Italia, in gran parte minori stranieri giunti nel paese non accompagnati. Si tratta di un dato più basso rispetto alla media europea. Nel 75 per cento dei casi vengono ritrovati, ma perdere le tracce di un bambino su quattro non è comunque accettabile.
Anche per sensibilizzare i cittadini su questi temi, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito nel 1983 la Giornata internazionale dei Bambini scomparsi, in ricordo del piccolo Ethan Patz, rapito a New York il 25 maggio del 1979, e mai ritrovato.
Si tratta di un problema che in Italia diventa evidente soprattutto nelle aree di arrivo e sbarco di gruppi d’immigrati, fra i quali i minori non accompagnati sono sempre più frequenti.
A Trieste la Questura ha organizzato delle attività in occasione della giornata, con un punto informativo, fornendo alcuni dati.
Anche sul territorio del Friuli Venezia Giulia il fenomeno è alimentato dalla cosiddetta “rotta balcanica”: a livello nazionale una persona scomparsa su due è minorenne, ma nella regione la media sale a tre su quattro.
Si tratta soprattutto di minori che si allontanano dalle strutture a cui sono affidati: nel secondo semestre del 2020, le segnalazioni di minori scomparsi gestite dalla Questura di Trieste sono state 543, quasi tutte per allontanamenti volontari. Solo una minima parte dei ragazzi che si allontanano volontariamente viene poi rintracciata dalle Forze di Polizia in Francia, Svizzera o Germania.

Alessandro Martegani