Venerdì sera una decina di militanti di Forza nuova, con tanto di casacche rosse per farsi identificare, sono comparsi intorno alla Stazione di Trieste per pattugliare le vie adiacenti. Sui social i forzanovisti raccontano di aver perlustrato la zona di piazza Libertà, del Silos e dell’ex Inps in seguito a segnalazioni addirittura di casi di «prostituzione minorile» fra «ragazze triestine (...) disposte a concedersi in cambio di pochi euro» a «stranieri di origine africana».
Un’azione dimostrativa che la sezione triestina di Forza Nuova ha rivendicato sui social network, e che non ha mancato di suscitare reazioni contrastanti all'interno del centrodestra regionale: se il presidente leghista Massimiliano Fedriga ha preferito mantenere il silenzio, l’assessore regionale alla Sicurezza Pierpaolo Roberti ha difeso l’iniziativa, esprimendo anche un certo apprezzamento con l’auspicio, però, che si resti all’interno della cornice della legge Seganti sui volontari. Con lui anche il vicesindaco leghista di Trieste Paolo Polidori, mentre Forza Italia e il sindaco Roberto Di Piazza non hanno mancato di prendere le distanze da quella che è stata definita un’«esibizione muscolare».
A prendere una posizione decisamente contro è stata invece la Chiesa locale che ieri ha “scomunicato” le ronde antimigranti, accusando il movimento di Fiore di «speculare sulle paure», nonchè tutte le organizzazioni in prima linea nel settore dell'accoglienza.
Intanto il coordinatore regionale di Fn Denis Conte conferma che si tratta solo della prima «passeggiata».