Hanno scelto la stazione di Trieste come simbolo dei tanti concittadini che hanno dovuto lasciare la città per cercare lavoro altrove per presentare “Adesso Trieste”, il nuovo movimento che si propone come un’alternativa in discontinuità con il partito traduzioni in vista delle elezioni del 2021. Dei biglietti ferroviari con i punti del programma al posto delle destinazioni invitavano simbolicamente a partire per un nuovo viaggio e anche il simbolo del movimento contiene un passaggio di testimone, per sottolineare la volontà di collaborare ma anche di cambiare.
Riccardo Laterza e Giulia Massolino, fra i fondatori del movimento, che ha già una sessantina di sottoscrittori, hanno presentato le linee guida ma soprattutto la filosofia del nuovo soggetto politico, che punta sul rapporto diretto con i cittadini e conta sull’appoggio di altre forze politiche come il Patto per l'Autonomia.
“Adesso Trieste – ha detto Riccardo Laterza - vuole essere lo spazio politico per promuovere un'economia giusta, contrastare la crisi climatica, garantire la sicurezza sociale per tutti e tutte e nuove forme di partecipazione e cooperazione. Siamo convinti che queste cose si possono fare solo insieme alle persone e non semplicemente per le persone. Per questo motivo oggi non presentiamo semplicemente una lista elettorale per le elezioni, ma un vero e proprio spazio politico accogliente per chiunque voglia dare un contributo per cambiare Trieste e permettere a tanti e tante di restare e ritornare in questa città”.
Nel manifesto del Movimento, pubblicato anche on line, si sottolinea anche l’importanza di nuove forme di partecipazione dei cittadini.
Adesso Trieste rifiuta ogni incasellamento nelle aree di desta o di sinistra, e per favorire il contatto con i cittadini ha anche avviato un’assemblea permanete per sviluppare in particolare alcuni temi come l’economia compatibile, lo sviluppo sostenibile, i servizi alla città, la creazione di un’area metropolitana transfrontaliera, che restituisca a Trieste “un ruolo centrale nell’area mitteleuropea”.
Alessandro Martegani