"", questo il commento di Alessandro Fraleoni Morgera, candidato alla Presidenza del Friuli Venezia Giulia per il Movimento Cinque Stelle, riguardo alla chiamata in causa fatta dalla deputata PD Debora Serracchiani sulla proposta del candidato del Centro destra alla Presidenza della Regione Massimiliano Fedriga di rivedere il sistema di distribuzione dei fondi regionali, parte dei quali finanziano anche le attività della Comunità Nazionale Italiana in Slovenia e Croazia.
"Secondo noi la gestione dei bandi deve essere rigorosamente meritocratica e certamente non può avvenire sulla base di criteri in qualche modo di vicinanza politica", dice Fraleoni Morgera, "anche se noi non andiamo a fare processi alle intenzioni. Nel momento in cui il candidato che propone ciò dovesse essere alla guida della Regione e dovesse impostare i bandi per la concessione di finanziamenti a questa o quest'altra associazione in modo meno che completamente trasparente noi faremo certamente sentire la nostra voce; e sicuramente andremo a stigmatizzare in tutte le sedi competenti le procedure che dovessimo considerare irregolari e non rispettose del buon utilizzo dei soldi dei cittadini".
Ma nei casi come quello della Comunità Nazionale italiana in Slovenia e Croazia in cui i soggetti fruenti fanno parte di un'unica realtà è proprio necessario ricorrere al sistema dei bandi?
"Nel momento in cui i finanziamenti vengono erogati dalla Regione a fronte di progetti che hanno un'utilità sociale all'interno della vita culturale della Regione", chiarisce Fraleoni Morgera, "e questi soldi sono rendicontati regolarmente e la spesa è giustificata davanti ai cittadini non vediamo motivi per questo tipo di cambiamenti. Certamente nel caso in cui, invece, ci sono più enti che richiedono la stessa quota di fondi regionali destinati allo stesso scopo, allora è chiaro che bisogna ricorrere a dei bandi competitivi".
Per quanto riguarda l'autonomia degli enti finanziati Il candidato Pentastellato ritiene che è giusto chiedere che ci sia trasparenza su come vengono spesi i soldi senza entrare direttamente nella programmazione delle attività dell'ente beneficiario.
Barbara Costamagna