Il porto di Trieste non sarà controllato dalla Cina. È questo il messaggio lanciato dal nuovo governo dopo la notizia del via libera da parte di Berlino all'autorizzazione alla compagnia statale cinese Cosco di acquisire il 24,9 per cento delle quote del terminal Tollerort, il più piccolo dei vari terminal container del porto di Amburgo: meno del 35 per cento ipotizzato in un primo momento, ma comunque una quota importante.
Cosco è entrata nella proprietà di 13 porti europei negli ultimi anni, e controllerebbe più o meno il 10 per cento della capacità portuale in Europa. Un processo che probabilmente non si fermerà e che ha fatto scattare l’allerta anche in Italia, paese circondato dal mare, e che dipende per la propria economia dagli scali.
Già negli anni passati c’era stato un interesse di Pechino sul porto di Trieste: un’eventualità che aveva sollevato perplessità in città e a livello nazionale, ribadite ora dal nuovo governo di centro destra. “Se i tedeschi intendono fare quello che hanno annunciato – ha detto il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso - certamente noi, che ne siamo più consapevoli, perché siamo la frontiera nel Mediterraneo, rispetto a questo progetto egemonico non li seguiremo e non ci consegneremo nelle mani dei cinesi”.
Urso ha parlato di una "sfida titanica che la Cina ha lanciato contro l'occidente", aggravata proprio in questi giorni dai cambiamenti politici in Cina "con la scelta di una nuova gerarchia che punta tutto sulla sicurezza nazionale, sul controllo sociale piuttosto che sulla crescita economica", non escludendo l’uso del Golden Power (la facoltà del Governo di porre condizioni o veti in caso di tentativi di acquisto “ostile” da parte di una società estera di un’azienda italiana strategica o attiva in un settore ritenuto fondamentale) sul porto di Trieste.
“Tutta la nostra politica, anche economica e produttiva, - ha aggiunto - sarà quella di garantire l'autonomia strategica italiana ed europea su tutte le filiere che sono importanti per mantenere nelle nostre mani decisioni sullo sviluppo economico e produttivo del nostro Paese e della nostra Europa. Se poi altri intendono passare dalla dipendenza per l'energia alla dipendenza tecnologica o alla dipendenza in qualche misura commerciale dalla Cina, noi su questa strada non li seguiremo".
Toni più distesi da parte del presidente dell'Autorità portuale di Trieste e capo dell'Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale, Zeno D'Agostino, che parlando alla Rai ha detto che l'ingresso di Cosco nel porto tedesco di Amburgo, "non è preoccupante”. “Esistono tutti gli strumenti, sia nazionali sia europei, e anche tedeschi – ha detto - per scongiurare situazioni di controllo da parte di chiunque nei porti".
Alessandro Martegani