Le buone prospettive annunciate dai sindacati alla vigilia dell’incontro con la proprietà di Wärtsilä non hanno purtroppo avuto seguito, perlomeno per ora.
Nonostante i contatti che avevano preceduto il nuovo incontro tra i rappresentanti di Wärtsilä, sindacati, Governo, Regione e Confindustria, l’incontro a Roma si è risolto con un nulla di fatto, anche sulla questione più urgente: i contratti di solidarietà in scadenza a fine mese.
La multinazionale finlandese, che più di un anno fa ha annunciato di voler abbandonare l’impianto di Bagnoli della Rosandra, avrebbe avanzato nuove pretese che hanno colto impreparate le altre parti, che invece puntavano a chiudere la vertenza e avviare finalmente un accordo di programma.
Tutto è stato rinviato al 9 gennaio, anche per discutere della proroga di ulteriori sei mesi dell'accordo di solidarietà.
Un esito che ha deluso soprattutto forze sindacali e Regione che invece, in cambio di alcune concessioni retributive chieste dall'azienda, puntavano almeno a un’intesa sui contratti che riguardano più di 300 dipendenti dello stabilimento. L’intesa è necessaria per evitare l’avvio di una procedura di licenziamento degli esuberi, che prevede otto mesi in cui l'azienda dovrà pagare gli operai l'intero stipendio prima di poter cominciare i licenziamenti. “Ogni volta che ci si incontra con Wärtsilä in sede ministeriale – hanno scritto in una nota in una nota i sindacati Fim, Fiom e Uilm – sembra, come al gioco dell'oca, di ritornare al punto di partenza".
Delusa anche Alessia Rosolen, assessore al Lavoro del Friuli Venezia Giulia, che ha anche presentato un ricorso contro la multinazionale per la violazione delle normative sulla delocalizzazione, su cui Wärtsilä rischia una sanzione. “L’azienda – ha detto Rosolen - ha messo sul tavolo ulteriori questioni che hanno suscitato perplessità, se non altro per il metodo, sia tra le istituzioni che tra i rappresentanti dei lavoratori”. “Il Ministero ha proposto una bozza di accordo sulla quale azienda e sindacati si sono riservati, a strettissimo giro, di far pervenire le proprie osservazioni” e “ la Regione auspica che l'accordo con Wärtsilä possa essere raggiunto nella massima trasparenza delle posizioni e nel totale rispetto delle prerogative sindacali, ribadendo che l'ammortizzatore sociale non è un fine ma uno degli strumenti che devono portare a una reindustrializzazione dell'area, che assicuri i livelli occupazionali sia diretti che indiretti”.
Alessandro Martegani