Se non altro le nuove regole sul passaggio dei confini hanno avuto l’effetto di far calare drasticamente le code ai posti di confine, dove già da una settimana erano stati ripristinati i controlli.
Da oggi infatti anche le categorie originariamente escluse dall’obbligo di tampone per entrare in Slovenia, dovranno presentare il risultato di un test negativo, anche rapido, eseguito non più di una settimana prima.
Il provvedimento, già tentato e poi ritirato dopo poche ore alcune settimane fa, aveva creato non pochi malumori fra le categorie che ogni giorno attraversano il confine, ma il disagio è stato in parte mitigato dalla decisione di Lubiana di organizzare test gratuiti nei principali punti di confine.
Questa mattina sono iniziati i controlli nei principali valichi: le categorie coinvolte, transfrontalieri, ma anche studenti e proprietari di terreni, hanno dovuto esibire un documento che attesti l’attività accanto al risultato del test eseguito da non più di una settimana.
Se il test è stato fatto nelle postazioni al confine, basta mostrare l’Sms che comunica il risultato negativo.
Anche alle postazioni per i tamponi tutto scorre regolarmente, con tempi di attesa a Scoffie di pochi minuti: basta comunicare all’addetto all’ingresso i propri dati, o consegnare la tessera sanitaria, e il numero di telefono, fare il test, e nel giro di un’ora si ha la risposta direttamente sul telefono.
Si tratta in ogni caso di una complicazione che, anche per sindacati italiani e sloveni, contrasta con le norme europee che equiparano i transfrontalieri ai lavoratori locali, e che ci si augura, compatibilmente con l’andamento dell’epidemia, possa durare solo per poche settimane.
Alessandro Martegani