Primo passo ufficiale nella battaglia sull’ovovia di Trieste. Da sabato infatti il comitato che si oppone alla realizzazione della cabinovia che dovrebbe attraversare il porto Vecchio per arrivare fino ad Opicina, comincerà a raccogliere le prime 500 firme necessarie per ottenere dalla Commissione dei Garanti l'ammissibilità del quesito.
Saranno tre i punti di raccolta delle firme: in Piazza della Borsa, a Opicina (presso il Tabor, via del Ricreatorio 1) e alla fontana della pineta di Barcola.
Una volta ottenuto il via libera, potrà cominciare la raccolta di 12 mila firme, un’operazione che, se completata, impegnerà il Comune a indire, per la prima volta nella storia della città, il referendum.
Il quesito è semplice: “Volete voi - dice la proposta di consultazione - che sia realizzato il progetto per la cabinovia Trieste - Porto Vecchio – Carso?”.
Dal Comitato “No Ovovia”, che raccoglie una serie di organizzazioni ambientaliste e comitati cittadini ed è appoggiato dalle forze di opposizione in Consiglio comunale, sono giunte critiche a tutto campo sul progetto di ovovia voluto dalla giunta comunale. L’opera sarebbe inutile, perché non garantirebbe un reale impatto sulla mobilità cittadina e verrebbe bloccata spesso nei mesi invernali a causa della Bora, avrebbe un effetto negativo sull’ambiente, sia per l’impatto visivo, sia per la necessità di disboscare intere aree per far spazio alla linea, ai piloni e alle stazioni, e sarebbe eccessivamente costosa, visto che il finanziamento all’interno del Piano di Ripresa e Resilienza è pari a 49 milioni, e la manutenzione ne costerebbe altri tre ogni anno.
Dall’altra parte però la giunta comunale continua a sostenere le opportunità, dal punto di vista turistico e di trasporto, legare alla cabinovia, smentendo gli effetti negativi sull’ambiente dell’opera, peraltro già approvata all’interno del PNRR.
Un appoggio all’operazione è giunto però anche dalla regione, nel corso di un incontro dedicato alla viabilità del capoluogo giuliano fra l’assessore regionale alle infrastrutture, Graziano Pizzimenti, e il sindaco Roberto Dipiazza. Per l’assessore si tratta di un'opera di non facile realizzazione ma, ha aggiunto “che può essere molto attrattiva e dare grande visibilità a Trieste”.
Alessandro Martegani