Maurizio Fermeglia e William Starc
Maurizio Fermeglia e William Starc

Le “forzature" dell’amministrazione comunale richiedono un’azione legale. È questo il nuovo passo che il comitato “No Ovovia”, che si oppone alla realizzazione della cabinovia da Trieste a Opicina, ha deciso di intraprendere.
Il ricorso alle vie legali, a dire la verità prevedibile dopo la pubblicazione del bando europeo per la realizzazione dell’opera da 62 milioni di euro, è stato annunciato dagli esponenti del comitato, che hanno anche lanciato una raccolta fondi, (https://sostieni.link/32774) con l'obiettivo di “arrivare a 10 mila euro in appena 20 giorni (il bando europeo scade il prossimo 6 febbraio) per coprire i costi di carte bollate e avvocati”.

“Dopo un anno di lavoro e studio, - ha detto l’architetto William Starc, coordinatore del Comitato - le forzature che l'Amministrazione ha fatto nell'iter del progetto sono talmente gravi che è necessario appellarsi a un arbitro imparziale per verificare se le norme di legge siano state rispettate”.
“Chiediamo quindi alla cittadinanza - ha aggiunto - di sostenere economicamente la battaglia per permetterci di arrivare fino in fondo: dobbiamo bloccare questo progetto inutile, impattante e insostenibile, dobbiamo farlo per il bene di Trieste, prima che sia troppo tardi”.
Il Comitato intende quindi sostenere “le legittime opposizioni dei residenti alla variante 12 al Piano Regolatore" e presentare “un ricorso al Tar in merito al Piano di Fattibilità Tecnica Economica".

Alessandro Martegani