Primo 12 giugno di festa cittadina a Trieste. Con l'alzabandiera in piazza Unità ha preso il via la cerimonia in ricordo della partenza delle truppe partigiane jugoslave dalla città nel 1945. A mantenere la memoria di questa data ci pensava, in realtà, già una targa posta qualche anno fa nel parco della Rimembranza dalla giunta di centro sinistra guidata da Roberto Cosolini; ma a partire da quest’anno si è pensato di dare ancora più importanza a questa giornata dichiarandola festa cittadina. Un’iniziativa che alcuni hanno definito divisiva.
"In queste terre la storia l’hanno scritta i vincitori e noi siamo i vinti", afferma il sindaco Roberto Dipiazza, "oggi sarà consentito anche a noi di poter parlare? Adesso andiamo al famedio della polizia di stato dove ci sono centinaia di persone che sono state ammazzate. Se si va a Basovizza ci sono centinaia di finanzieri che sono stati uccisi. Possiamo, quindi, rendere onore a questi ragazzi che non avevano nessuna colpa?"
Roberto Dipiazza è stato, a quanto pare, anche il mediatore per far sì che il prossimo 13 luglio il presidente sloveno Borut Pahor durante la visita in occasione della restituzione del Narodni dom alla minoranza slovena vada anche a Basovizza.
"Il presidente Pahor che è una grande persona, farà un passaggio anche al monumento dei fucilati sloveni ed alla foiba di Basovizza", dichiara il sindaco di Trieste, "credo che ormai è arrivato il momento che ci siano questi passaggi insieme. Metteremo una pietra tombale sul Novecento tragico di queste terre".
Borut Pahor è tornato anche nelle parole del presidente dell'Unione degli Istriani, Massimiliano Lacota come esempio da seguire per la sua partecipazione lo scorso fine settimana alla cerimonia di Kočevski rog insieme al premier Janez Janša, tanto da ispirare la proposta di una giornata di riconciliazione nazionale anche in Italia.
"Io penso che l'Italia sia forse matura per accettare un discorso simile ", sostiene Lacota, "credo, perciò, che, iniziando a lavorare subito, il 16 maggio 2021 ci potrebbe essere il primo appuntamento qui a Trieste per lanciare un messaggio di pacificazione. Ognuno ricorda i propri morti, ma sarebbe bello che in una giornata tutti deponessero le armi per ricordarli assieme, perchè, come ha detto Janša a Kočevski rog tutti hanno combattuto per la patria".
Barbara Costamagna