È trascorso senza eccessivi problemi il primo settimana di green pass anche in Friuli Venezia Giulia: i timori di difficoltà, se non addirittura di un calo delle presenze nelle località turistiche della regione, si sono rivelati per ora infondati.
C’è stata qualche cancellazione nelle strutture di mare e montagna, ma subito rimpiazzata da nuove richieste e anche nei bar e nei ristoranti, che dal 6 agosto devono chiedere la certificazione prima di far accomodare i clienti all’interno dei locali, le operazioni si svolgono con serenità.
Qualcuno ha ricevuto delle telefonate da parte di clienti che chiedevano se c’erano o meno controlli, ma si tratta di episodi isolati e nella maggior parte dei casi chi si presenta o rimane all’esterno, o mostra il green pass spontaneamente. Qualche problema in più c’è stato nelle località molto affollate, come quelle di mare, dove soprattutto la sera, e negli orari in cui le vie sono più affollate, diventa difficile verificare tutti, ma la situazione sembra per ora sotto controllo.
Nei primi giorni c'è stata un po’ di tolleranza, ma i controlli aumenteranno e le sanzioni per chi non è in regola sono salate: da 400 a 1.000 euro, sia per i titolari di attività, sia per i clienti. Non mancano comunque molte attività anche in regione che hanno esposto cartelli e fatto sapere di non voler controllare i clienti e di non chiedere il pass.
Proprio in tema di controlli a breve si riunirà anche il comitato per l’ordine e la sicurezza, con i responsabili delle quattro prefetture, per stabilire le competenze fra le varie forze dell’ordine ed evitare sovrapposizioni.
L’avvio dell’obbligo di green pass per accedere a molte attività e servizi, così come alle strutture sportive, ha anche provocato un’impennata delle richieste di tamponi rapidi, necessari per ottenere il via libera per 48 ore in caso non si sia stati vaccinati. Il via al periodo di ferie e la volontà di raggiungere Slovenia e Croazia, ma anche la voglia di accedere a musei, cinema, o palestre, ha fatto raddoppiare le richieste, con code di fronte ai tendoni di ospedali e farmacie che offrono il servizio.
Oggi la regione incontra le aziende farmaceutiche e le associazioni di farmacisti per recepire l’accordo nazionale che ha introdotto procedure più snelle, con la possibilità di far effettuare i tamponi agli stessi farmacisti, e un prezzo calmierato, che passa da 26 a 15 euro per i test, con un’ulteriore riduzione a 8 euro per i ragazzi dai 12 a 17 anni.
Alessandro Martegani