La cancellazione delle limitazioni per l’ingresso in Slovenia per i residenti in Friuli Venezia Giulia, oltre che in Molise, e Sardegna, rappresenta un nuovo passo verso il ritorno alla normalità, ma i confini fra i due paesi non si possono ancora attraversare liberamente.
Se infatti da parte di Lubiana non ci sono più vincoli, rimane l’obbligo per Roma di presentare un tampone effettuato non più di 48 ore prima per entrare o rientrare in Italia, una regola che vale per tutti, anche per chi ha iniziato o concluso il percorso vaccinale.
L’ultimo decreto aperture del governo italiano cita esplicitamente la “certificazione verde COVID-19” il certificato che, dice il governo di Roma, vale nove mesi dalla seconda dose, ma è valido anche a 15 giorni dalla prima: per il momento però si tratta di una certificazione valida solo all’interno del paese, per viaggiare verso le regioni arancioni o rosee, o per attività come le visite nelle residenze per anziani.
La menzione della certificazione verde aveva fatto pensare a molti che potesse essere equiparata al pass europeo, su cui però al momento non ci sono ancora accordi attuati e comunque diventerà operativo non prima di giugno.
In realtà il linguaggio delle norme non aiuta: le ultime disposizioni affermano che per entrare in Italia è “obbligatorio presentare la certificazione verde Covid-19, da cui risulti di essersi sottoposti, nelle quarantotto ore antecedenti all’ingresso nel territorio nazionale, ad un test molecolare o antigenico, da effettuarsi per mezzo di tampone e risultato negativo”. L’espressione “certificazione verde”, unita all’ultimo decreto sulla durata del pass vaccinale, ha indotto molti a pensare che fossero la stessa cosa, ma per il momento così non è.
È possibile, se non probabile, che i due paesi trovino un accordo in merito, o che Roma adegui la normativa nei prossimi giorni o addirittura nelle prossime ore, ma al momento per entrare o rientrare in Italia rimane l’obbligo di presentare un tampone per tutti, pena un periodo di quarantena di 10 giorni e un tampone al termine dell’isolamento.
Alessandro Martegani